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politica
13.01.2025 - 08:56
Francesco Gennaro è il nuovo segretario del Pd di Rovigo. Il congresso comunale del partito si è celebrato ieri alla Gran Guardia. Ma quel che emerge è un partito spaccato al proprio interno, con la minoranza che si è rifiutata di partecipare al congresso, persino di partecipare al voto sulla richiesta di rinvio del congresso stesso. Insomma i dem ancora una volta si confermano divisi, incapaci di trovare una sintesi fra le varie anime del partito.
Gennaro, poi, è stato eletto da 209 voti su 210 votanti (una scheda bianca) e 312 iscritti. Una maggioranza robusta, quindi, considerando che l’area Boccia (che ha come riferimento il parlamentare pugliese) poteva contare su un’area di sostegno di quasi 250 voti, mentre la minoranza interna ne aveva poco più di 60. Ma la minoranza aveva già deciso di disertare il congresso, in polemica contro la decisione di non spostare la data del voto per eleggere segretario e direttivo comunale. La minoranza aveva anche dichiarato di non partecipare a un congresso che sarebbe stata una mera conta. In ogni caso 209 iscritti Pd su 312 si sono espressi per Gennaro segretario.
Il neosegretario “Sono contento - le prime parole del neosegretario comunale Gennaro. Il congresso è stato partecipato e con temi importanti. la minoranza? Avevano già fatto sapere che non si sarebbero presentati anche se io ho lavorato e sperato fino alla fine che ci potesse essere unitarietà. Ma lavorerò per ricompattare il partito. Gabriele Frigato e Andrea Sivier si sono presentati e sono intervenuti, lo prendo come segnale di disponibilità e da questo voglio partire per recuperare l’unità del partito”.
Il congresso I lavori del congresso ieri pomeriggio si sono aperti con i saluti del sindaco Valeria Cittadin, e delle delegazioni di alcuni partiti (Socialisti, Noi moderati, 5stelle, Avs).
Poi il presidente dell’assemblea, Andrea Patergnani, ha letto la comunicazione inviata il giorno prima al segretario provinciale Angelo Zanellato in cui i livelli regionali del partito chiedevano di valutare l’ipotesi di un rinvio, come chiesto dalla minoranza interna (Gabriele Frigato, Diego Crivellari, Sandro Quadrelli, Giovanni Salvaggio, Caterina Furfari e altri). Quindi tre interventi pro e tre contro all’ipotesi di rinvio. Per il voto subito si sono espressi Giacomo Prandini, Virna Riccardi e Claudio Moschin (“Ci sono tanti iscritti venuti qua per votare, l’assemblea è legittimata a farlo”). Contro Giacomo Baratella, Caterina Furfari e Gabriele Frigato (“Non parteciperò al voto. Che senso ha chiedere ad un’assemblea che deve partecipare al congresso se il congresso è legittimo. Serve la decisione di un organismo terzo”). Poi il voto: 57 mani alzate per il congresso, una per il rinvio e due astenuti. Ma molti esponenti della minoranza interna non hanno partecipato al voto (altri non erano nemmeno presenti). Insomma il ricompattamento del Pd non è riuscito.
Dopo il botta e risposta sull’opportunità o meno di celebrare il congresso sono iniziate le operazioni di voto. E’ stata presentata la lista dei candidati al consiglio direttivo. La candidatura del candidato segretario Francesco Gennaro e i vari interventi degli iscritti.
Prima del confronto sul congresso, inoltre, aveva preso la parola anche il segretario provinciale Angelo Zanellato che ha messo sul tavolo una serie di temi relativi al Polesine e alle battaglie politiche da portare avanti: “C’è il tema dell’ambiente, dell’aumento di capacità del rigassificatore al largo delle coste polesane. E poi la sanità, il lavoro e le sue opportunità. La pesca, che è in difficoltà non solo a causa del granchio, tanto che circa 400 pescatori bassopolesani hanno rinunciato a svolgere questa attività. Argomenti a cui il centrodestra non sa dare risposte, Ecco allora che il Pd deve portare avanti queste istanze e proporre soluzioni”. Andrea Sivier, della minoranza, invece, ha chiamato in causa Zanellato per indicare che a lui sarebbe spettata la responsabilità di dire qualcosa sulla diatriba legata al congresso.
Alla fine Gennaro eletto segretario con 209 voti. Nel suo direttivo ci sono: Giacomo Prandini, Elisa Osti, Andrea Patergnani, Laura Sarto, Claudio Moschin, Silvana Leggio, Marco Ferrari, Federica Panziera, Giampietro Gregnanin, Laura Gioso, Fabio Osti, Grazia Guarneri, Francesco Tomasi, Claudia Albano, Franco Cestonaro, Stefania Bergo, Angelino Masin, Michela Bacchiega, Nicola Franco, Roberta Ferrari, Umberto Talpo.
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