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Lacrime e ammirazione per "Mondo"

Autorità e cittadini all'addio all'ex senatore

Lacrime e ammirazione per "Mondo"

Tante volte il valore umano, prima ancora che professionale e politico, come in questo caso, si scopre quando una persona viene a mancare. E’ senza dubbio il caso di Raimondo Galuppo, per gli amici, semplicemente "Mondo", al quale ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto con rito civile nella Casa funeraria Zanella. Tante le testimonianze di affetto e riconoscenza nelle quali è emersa soprattutto la sua caratura umana: persona aliena dal protagonismo e dall’ossessione della visibilità, sapendo instaurare relazioni fondate sulla sincera amicizia, sulla leale collaborazione e sul rispetto reciproco.

Tutto questo senza venir meno alla sua grande capacità di analisi e intuizione politica, unanimemente riconosciuta sia da compagni socialisti, sia da persone di altre formazioni politiche. E tutti nel sottolineare la sua pacatezza e serenità di giudizio anche nelle situazioni più difficili e apparentemente insormontabili.

Nel suo breve intervento, dopo aver deposto sulla bara un mazzo di garofani accanto al cuscino di garofani (fiore simbolo del Partito socialista nell’era craxiana, ndr) il sindaco Massimo Barbujani ha ricordato di “averlo sempre ammirato per la sua eleganza che lo portava a essere una persona equilibrata senza per questo venir meno alle proprie idee”.

Da parte sua il senatore Bartolomeo Amidei, pur riconoscendo di appartenere a schieramenti politici diversi, ha sottolineato “il suo grande impegno per questo territorio che la sua città amava sinceramente”. Al punto che, ha ricordato l’ex sindaco ed ex deputato Franco Grotto, “nel suo ufficio a Roma, su una parete, aveva una gigantografia di Adria vista dall’alto”.

Così via via si sono susseguiti diversi interventi alla cerimonia coordinata da Laura Bertaglia: Angelo Cresco, Giovanni Crema, Riccardo Monesi, rappresentanti della Federazione equestre.

Oltre all’impegno politico, alla passione per i cavalli, il cuore di Raimondo batteva forte per la Juve. Tanto forte che un anno, in occasione della finale di Coppa Italia con la Lazio, mentre era a Roma nella segreteria di Cresco, non si fece scrupolo di procurare per sé per alcuni gli amici, alcuni biglietti nientemeno che dal presidente laziale Claudio Lotito. “Così - ha ricordato Giovanni Giribuola - ci trovammo a seguire la partita nel settore ‘nemico’ con l’invito a contenere il nostro tifo, ma quando la Juve andò in vantaggio e vinse, scoprimmo di essere circondati da bianconeri”.

Il rito si è concluso con un momento di raccogliendo poi la salma è stata avviata alla cremazione.

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