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Cita il duce, Campanile nella bufera

Amidei: “Non condivido, valuteremo il da farsi”. Il consigliere: “Diffamazioni, sono serpi”

Cita il duce, Campanile nella bufera

ROVIGO - Un nuovo caso politico, una bufera, scuote Fratelli d’Italia a Rovigo. Un caso di “nostalgia” che ha per protagonista il capogruppo in consiglio comunale a palazzo Nodari Renato Campanile, autore di una dichiarazione ritenuta da più di qualcuno “compromettente”. E che adesso verrà sottoposta al vaglio dei dirigenti regionali e nazionali del partito.

La dichiarazione è stata fatta domenica nella chat Whatsapp del dipartimento pensionati e riporta una citazione nientemeno che di Benito Mussolini. Campanile, nel corso della discussione nella quale ha sostenuto, tra le varie cose, che “oggi, differentemente dal passato, non c’è più un movimento studentesco pilotato da anarchici travestiti da insegnanti ma imbonitori di folle che usando gli stessi mezzi aizzano le piazze contro il governo e contro le forze dell’ordine…” alla fine ha pubblicato, ad uso dei partecipanti, una immagine contenente una citazione del Duce e precisamente un estratto di un intervento del 15 gennaio 1927 nel quale il fondatore e capo dei fascisti sosteneva: “Esigo che sia condotta una lotta senza quartiere contro i delinquenti comuni, verso i quali intendo che i carabinieri, quando siano seriamente minacciati, facciano uso delle armi”. Una dichiarazione poco accurata e semplificata (dato che non esiste traccia che Mussolini abbia pronunciato o scritto quelle stesse letterali parole) che fa strabuzzare gli occhi visto che, a conti fatti, sostiene che le forze dell’ordine siano legittimate a sparare ai manifestanti.

L’argomento da cui è scaturita la frase a dir poco infelice è la difesa delle forze dell’ordine dopo gli scontri che si sono verificati in varie città d’Italia, come a Roma e a Bologna, durante le manifestazioni e i cortei in solidarietà a Ramy Elgaml, il 19enne morto a Corvetto, Milano, al termine di un tragico inseguimento con i carabinieri.

Il fatto che sia scappato un Mussolini di troppo per mano di un rappresentante delle istituzioni è diventato in breve di dominio pubblico e la polemica è divampata. Il commissario provinciale di FdI e senatore Bartolomeo Amidei spiega come la questione sia al vaglio anche dei vertici regionali e nazionali del partito: “E’ necessario fare alcune premesse prima di entrare nel merito della vicenda - afferma - Questo è un qualche cosa avvenuto in una chat ‘privata’ dei pensionati dunque in un ambito privato, dove teoricamente in quanto tale si potrebbero anche dire stupidaggini. Detto ciò è uscita comunque questa chat, non so da parte di chi e perché ma non mi interessa. Sta di fatto che, giusto per essere chiari, io in quanto rappresentante di Fratelli d’Italia non condivido né i modi né i contenuti. Stiamo parlando infatti di contenuti non condivisibili, anacronistici, appartenenti a qualcosa che è lontano da noi qualora qualcuno volesse fare affermazioni tendenziose. Siamo sempre stati attenti a prendere le distanze tra il passato che qualcuno ci vorrebbe attribuire e un partito nuovo che è FdI che ha poco più di 10 anni. Valuteremo il da farsi anche con chi riveste ruoli come il mio anche a livelli maggiori, per capire se c’è una gravità e quale sia. D’altra parte stiamo parlando di un consigliere che ha un ruolo. Non emetto sentenze o giudizi anticipatamente: valuterò, valuteremo. E poi ci esprimeremo”.

Dal canto suo, Campanile, che nel frattempo ha abbandonato la chat dei pensionati, commenta: “Io non sono fascista. Quella frase era per dimostrare che i problemi di difesa delle forze dell’ordine c’erano già nel 1927. Ma devo sottolineare che su di me continua un’azione diffamatoria che procede a grandi passi. Nella mia carriera di poliziotto un paio di conflitti a fuoco li ho avuti perciò ci sono abituato. Se alcuni pensano di diffamarmi in questo modo perché me ne vada, si sbagliano perché mi rafforzano. Io sono un uomo di Stato, ho servito la Repubblica italiana per 42 anni. E non ho mai avuto un problema. Li ho avuti ora facendo politica e per di più dal fuoco amico. La differenza tra me e loro, però, è che io sono una persona seria e non metto in mezzo cose personali private per attaccare gli altri. Queste sono serpi”.

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