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"No ai licenziamenti”

Il sindaco di Rovigo: “Serve più tempo

 "No ai licenziamenti”

Giovedì scade il termine per la proposta di dimissioni volontarie incentivate alla Berco di Copparo. E contemporaneamente si chiarirà il destino dei tanti lavoratori che non hanno aderito. La fabbrica, infatti, è in una situazione di crisi da mesi e per uscirne la dirigenza ha chiesto dimissioni volontarie, in cambio di 57mila euro, per ridurre di 400 posti l’organico. Per ora hanno aderito poco più di 110 operai. Ecco allora che si apre il dubbio sul destino di quasi 300 posti di lavoro. I sindacati hanno chiesto all’azienda di non procedere con iniziative unilaterali e di non fa ripartire la procedura di licenziamento collettiva.

Alla richiesta si associa anche la sindaco di Rovigo Valeria Cittadin: “Sì avvicina il 16 gennaio, data entro la quale i lavoratori della Berco sono chiamati ad aderire o meno alla uscita volontaria. Solo 100 lavoratori hanno fatto questa scelta, ma l’obiettivo dell’azienda è ben 400. Tra questi vi sono anche 25 rodigini. Mi associo alla richiesta di Fim, Fiom, Uilm: c’è bisogno di più tempo per ridefinire il piano industriale e trovare nuove alleanze per evitare che questa azienda dopo essersi espansa e arricchita grazie a persone e relazioni offerte dal territorio, lo abbandoni lasciando situazioni di grave disagio socioeconomico per molte famiglie ed equilibri difficilmente recuperabili”.

Ancora poche ore e i lavoratori, e le loro famiglie, della Berco sapranno quali saranno i prossimi passi della dirigenza aziendale.

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