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veneto
17.01.2025 - 12:36
Nel cuore del Veronese, l'influenza aviaria ha riacceso i riflettori su una crisi sanitaria che minaccia non solo la salute degli animali, ma anche la stabilità economica degli allevatori locali. In un solo mese, dodici focolai sono stati accertati negli allevamenti, mentre dieci uccelli selvatici, tra cui fischioni, aironi, un gabbiano e un germano reale, sono stati trovati morti o cacciati, tutti risultati positivi al virus. Questi dati, aggiornati al 14 gennaio, delineano un quadro preoccupante che richiede un intervento tempestivo e coordinato.
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La situazione ha spinto i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturini e Alberto Bozza, a sollecitare un'azione immediata da parte della Regione Veneto. In una lettera indirizzata agli assessori regionali Manuela Lanzarin e Federico Caner, Venturini ha sottolineato come la problematica continui a destare grande preoccupazione, specialmente nel territorio veronese.
"Questa situazione mette a rischio la sostenibilità delle attività degli allevatori", ha scritto Venturini, evidenziando i ritardi nei risarcimenti e la percezione di una scarsa attenzione verso le necessità degli allevatori. Bozza ha aggiunto che gli allevatori stanno affrontando enormi difficoltà nel proseguire le loro attività, a causa della lentezza nella liquidazione dei danni e della mancanza di risposte concrete alle loro istanze. "Occorre dare certezze e continuità alle future generazioni", ha dichiarato, sottolineando l'importanza di ridisegnare il sistema di gestione delle pandemie e di investire nella formazione.
La richiesta di Venturini e Bozza è chiara: convocare con urgenza un tavolo tecnico di confronto con le associazioni di categoria. Questo incontro dovrebbe servire a raccogliere le istanze degli allevatori e a individuare soluzioni concrete per gestire l'attuale emergenza e prevenire situazioni simili in futuro. Ma quali potrebbero essere queste soluzioni? E come si può garantire che le misure adottate siano efficaci e tempestive?
La gestione delle pandemie, come quella dell'influenza aviaria, richiede un approccio integrato che coinvolga non solo le autorità sanitarie, ma anche gli attori economici e sociali del territorio. È fondamentale che le istituzioni ascoltino le esigenze degli allevatori e lavorino insieme per sviluppare strategie di prevenzione e risposta che siano sostenibili nel lungo termine. Questo include non solo il miglioramento delle procedure di risarcimento, ma anche l'implementazione di misure di biosicurezza più rigorose e l'educazione degli allevatori sulle migliori pratiche per prevenire la diffusione del virus.
Mentre l'influenza aviaria continua a rappresentare una minaccia significativa per il Veronese, è essenziale che le autorità regionali e locali agiscano con decisione e rapidità. La convocazione di un tavolo tecnico potrebbe rappresentare un primo passo importante verso la risoluzione della crisi, ma è solo attraverso un impegno costante e collaborativo che si potrà garantire un futuro più sicuro e sostenibile per gli allevatori e per l'intera comunità.
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