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LA POLEMICA

Dopo la bufera in chat: “Vigilanza, no a Campanile”

Associazione civica e Forum sbarrano la strada a Renato Campanile come referente di un gruppo civico di controllo del vicinato

Dopo la bufera in chat: “Vigilanza, no a Campanile”

Renato Campanile

Associazione civica e Forum sbarrano la strada a Renato Campanile come referente di un gruppo civico di controllo del vicinato. I componenti dei due gruppi consiliari di opposizione sottolineano che il capogruppo di Fratelli d’Italia Renato Campanile, non può ricoprire il ruolo di referente del gruppo controllo di vicinato.

“Al di là del fatto specifico - spiegano - si osserva che l’attività di coordinamento del gruppo controllo di vicinato in qualità di referente del consigliere Campanile è in netto contrasto con le norme che istituiscono e controllano l’attività stessa. Infatti il protocollo di intesa tra prefettura e Comune di Rovigo sul ‘controllo di vicinato’ firmato il 1 ottobre 2020 da sindaco e prefetto, prevede che ‘detti referenti non dovranno essere espressione di partiti o movimenti politici, né di organizzazioni sindacali, né essere a questi riconducibili’”.

Associazione civica e Forum aggiungono che “è evidente che oggi Renato Campanile è espressione di un partito politico, svolge un ruolo politico di rilievo ed è riconducibile al partito che rappresenta, quindi non è più nelle condizioni di svolgere il ruolo di referente del gruppo controllo di vicinato, risulta incompatibile e avrebbe dovuto lasciare questo incarico al momento della candidatura. Inoltre quanto Campanile richiama il suo ruolo in prima persona evidenzia una assoluta incompatibilità con le norme”.

E ancora: “L’attività di controllo di vicinato è stata istituita dall’amministrazione Gaffeo per coinvolgere la cittadinanza in una osservazione attenta del territorio con lo scopo di aumentare la prevenzione dei piccoli reati e migliorare la percezione di sicurezza pubblica. A Rovigo esistono altri due gruppi di controllo di vicinato”. Le due associazioni concludono spiegando che “si rinvia alle autorità comunali di controllo e soprattutto alla prefettura la verifica e l’applicazione corretta delle norme concordate sul controllo di vicinato, destituendo il consigliere Campanile da questo ruolo per il quale oggi non è più legittimato”.

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