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Uccise 23mila nutrie: "Sono pochissime"

L’obiettivo è quello di sensibilizzare e trovare spunti per iniziare ad alleviare il problema delle nutrie

Nutrie in Adigetto Rovigo (11)

Sala “Gidoni” gremita per il convegno pensato per approfondire la tematica della gestione della nutria sul territorio. La sala civica di via Don Minzoni ha ospitato, nei giorni scorsi, l’incontro “Piano di controllo della nutria: come intervenire in maniera efficace sul territorio”, voluto dal vicesindaco ed assessore all’Ambiente Stefano Segantin e che ha potuto contare sul patrocinio della Provincia di Rovigo e della Regione Veneto.

Tanti esponenti della politica locale, delle associazioni di categoria e cittadini hanno preso parte all’evento aperto dalle parole del vicesindaco, che parlando di un animale “che da diversi decenni sta creando notevoli danni al nostro territorio”, ha ringraziato i presenti spiegando che il convegno è nato “per sensibilizzare e trovare degli spunti per iniziare ad alleviare il problema. Ho quindi pensato di rivolgermi ad alcune figure che hanno cercato di far fronte a questa problematica, per trovare delle soluzioni efficaci, partendo dalla burocrazia”. Prima di dare spazio ai relatori, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese ha posto l’accento sul tema “seriamente attenzionato. Si stanno facendo passi per il contenimento della specie, però il problema non è risolto o limitato come vorremmo. Quello che possiamo mettere sul campo è la sinergia necessaria per arrivare a un risultato”.

“La fauna selvatica rappresenta una criticità se non gestita - ha quindi osservato l’assessore regionale Cristiano Corazzari facendo riferimento anche alla diffusione del lupo e del cinghiale - La nutria è forse l’animale che genera più problematiche nella provincia di Rovigo, e non ha nulla a che vedere con la fauna autoctona. La Regione si è da tempo dotata di un piano di contenimento di questa specie, l’ultimo aggiornamento è del 2021. La novità è che, con l’ultimo bilancio regionale, sono state vincolate delle risorse importanti (500mila euro) per il piano di contenimento. L’idea è quella di impegnare queste risorse per sviluppare una collaborazione forte con chi è sul territorio, ovvero con i Consorzi di Bonifica. Stiamo lavorando a una convenzione per semplificare e rendere più efficace tutta la filiera del contenimento. A Rovigo, nel 2024, sono stati abbattuti 23mila capi: un numero molto molto piccolo rispetto alla popolazione di nutrie”.

Ad intervenire è stato poi il presidente del Collegio dei periti agrari della Provincia di Rovigo Massimo Pezzuolo ha quindi delineato le caratteristiche principali del roditore, che di fatto non ha antagonisti nel territorio, riflettendo che “si sono persi anni importanti solo nel decidere se la nutria va protetta o no. Nel frattempo, lei si è diffusa”. Il presidente del Consorzio di Bonifica Adige Po Roberto Branco ha quindi spiegato a come si è arrivati ad elaborare un piano attuativo che possa portare risultati dal punto di vista del contenimento, spiegato nel dettaglio dal direttore del Consorzio Marco Volpin.

“Vogliamo sciogliere i nodi che attualmente stanno rendendo difficile il lavoro ai selettori abilitati volontari - ha osservato Branco -. Per fare questo dobbiamo avere delle risorse: tutti dobbiamo fare la nostra parte, abbiamo anche incontrato i sindaci per avere la loro collaborazione”. “Nel nostro piano, il Consorzio si pone come elemento di coordinamento complessivo, una forte differenza rispetto a quanto fatto finora - ha aggiunto Volpin - altri aspetti sono la riduzione del carico burocratico per i volontari e la centralizzazione dello smaltimento delle carcasse”.

Moderatore del dibattito è stato Luca Bellotti, già sottosegretario di Stato e onorevole, promotore della legge per il contenimento della nutria e del cormorano.

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