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Langer al palo in attesa del piombo

Disposta indagine ambientale per verificare la presenza dei residui dell’ex tiro a segno

Langer al palo in attesa del piombo

ROVIGO - Occhi puntati sull’ex tiro a segno di parco Langer alla ricerca del piombo. Nel polmone verde di circa tre ettari che sorge a nord del capoluogo, lungo viale Porta Adige, partirà nei prossimi giorni un’indagine ambientale che si concentrerà nell’area limitrofa all’ex casa di tiro a segno per verificare la presenza del metallo. L’indagine consiste nel carotaggio del terreno. In altre parole verranno eseguiti dei prelievi di suolo a campione, anche ad una certa profondità, che poi verranno analizzati.

La perizia sarà decisiva per determinare il futuro del progetto di riqualificazione e valorizzazione del parco il quale, per il momento, resta “congelato” in attesa di conoscere l’esito delle analisi. Esito che sarà comunicato nel giro di una ventina di giorni, più o meno tre settimane. In quel momento si conoscerà se l’area che dovrebbe essere rimessa a nuovo avrà bisogno di essere preventivamente bonificata. Questo dipende dalla concentrazione del piombo, nel caso ne fosse rilevata la presenza dato che l’area è, come detto, un ex tiro a segno militare, ed aprirebbe un problema notevole per il futuro del progetto varato dalla precedente amministrazione. Perché il parco è di proprietà del Demanio e non del Comune. In qualsiasi caso, se si verificasse questo scenario, l’amministrazione comunale si troverebbe davanti ad un nodo da sciogliere piuttosto complesso. Non a caso le bocche degli addetti ai lavori per il momento sono cucite ed anche l’assessore Rizzato rinvia qualsiasi comunicazione a quando l’indagine sarà terminata, davanti ad un quadro della situazione più chiaro.

Nel frattempo, il progetto di riqualificazione di parco Langer da 1,4 milioni di euro (900mila dei quali finanziati dalla fondazione Cariparo) resta fermo al palo anche perché, affinché vada in porto, è necessario risolvere il nodo della proprietà dell’area. Questione che la precedente amministrazione aveva ipotizzato di chiudere attraverso un’operazione di federalismo demaniale che prevedeva una fase di concessione temporanea dell’immobile in attesa del trasferimento della proprietà dal Demanio al Comune. Più in generale, il progetto di valorizzazione dell’area verde inaugurata a fine Ottocento e chiusa a metà degli anni Ottanta, salvo modifiche, prevede che la sede dell’ex tiro a segno diventi una sala polivalente per convegni, mostre, incontri e conferenze: una sala civica, insomma, disposta su due piani di circa 200 metri quadrati di superficie. Con i lavori che, in prima battuta, dovrebbero concentrarsi proprio sull’immobile che un tempo ospitava gli uffici, la direzione e la guardiania nonché sulla porzione di verde adiacente il retro dell’edificio. Successivamente gli interventi dovrebbero riguardare l’area circostante, nella quale si trovano altri manufatti in condizioni di totale abbandono che erano adibiti a edicole di sparo, totem portabersagli, ripari per gli zappatori e muri d’ala per il tiro con la pistola.

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