VOCE
VERONA
26.01.2025 - 10:40
La tranquilla cittadina di Santa Maria di Zevio, alle porte di Verona, è stata teatro di un evento che ha scosso profondamente la comunità locale. Giovedì sera, la gioielleria Grielli è stata presa d'assalto da una banda di rapinatori armati, che ha portato via un bottino stimato tra i 700 e gli 800 mila euro. L'episodio ha lasciato un segno indelebile non solo per l'entità del furto, ma anche per la violenza con cui è stato perpetrato.
Secondo le ricostruzioni, il gruppo di cinque malviventi ha agito con precisione chirurgica. Travestiti e armati di fucili e pistole, hanno fatto irruzione nel negozio dopo aver ingannato la titolare con un travestimento da cliente. All'interno, oltre alla titolare, erano presenti il figlio ventisettenne, la nonna ottantanovenne e tre clienti, due dei quali minorenni. La situazione è rapidamente degenerata quando il figlio della titolare, allertato dalle urla della nonna, ha tentato di opporsi ai rapinatori, venendo colpito alla testa con il calcio di una pistola.
Il giovane, nonostante la ferita, ha dimostrato un coraggio straordinario nel tentativo di difendere la sua famiglia e il negozio. Fortunatamente, le sue condizioni non sono gravi e sta ricevendo le cure necessarie. La sua reazione ha probabilmente impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma ha anche messo in luce la brutalità dei rapinatori, pronti a usare la violenza per raggiungere i loro scopi.
Le forze dell'ordine, guidate dai carabinieri della compagnia di San Bonifacio e dalla sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale, sono al lavoro per identificare i responsabili. L'auto utilizzata per la fuga, una Fiat Doblò rubata, è stata ritrovata poco distante dal luogo del crimine, abbandonata dai malviventi che si sono dileguati presumibilmente su un altro veicolo. Gli investigatori stanno analizzando ogni dettaglio, dalle testimonianze raccolte ai filmati delle telecamere di sorveglianza, per risalire all'identità dei rapinatori.
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