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Il Don Bosco e Le Torri all’asta

A Rovigo gli immobili in cui insistono fallimenti

Il Don Bosco e Le Torri all’asta

Torna l’asta per l’ex Don Bosco di viale Marconi, a prezzi sempre più “stracciati”. E all’asta finiscono anche alcune parti del complesso dell’ormai ex centro Le Torri, nell’ambito del fallimento Norton.

Il Don Bosco è diviso in due lotti, Il primo è quello che comprende il cinema-teatro di 3.252 metri quadri e centro servizi con aule, uffici, bar, ristorante, cappella e sagrestia della superficie complessiva di circa 3.502 metri quadri al piano terra, primo e secondo, con offerta minima fissata a 393.000. Oltre 6.500 metri quadrati acquistabili con un prezzo stimato nella perizia iniziale in 3,91 milioni. Il secondo lotto, invece, è quello dell’ex Enaip, con aule, servizi e laboratori per circa 2.816 metri quadri oltre ad una superficie di circa 2.358 per il sedime dei fabbricati e la quota dell’area di pertinenza, che parte invece da un’offerta minima di appena 168mila euro. In questo caso, c’è il contratto “provvisorio” che vede una parte delle aule locate alla Provincia per ospitare le classi del Celio-Roccati “sfrattate” dai lavori alla sede di via Carducci. Il questo caso il valore peritale era di valore peritale di 1,68 milioni.

La vendita telematica con modalità sincrona mista senza incanto il 17 marzo prossimo alle 9.

Per quanto riguarda “Le Torri”, all’asta vanno ben 30 box parcheggio dell’ala su via dei Cappuccini, al secondo piano interrato del complesso immobiliare chiamato “Condominio via Cappuccini”, venduti singolarmente con un prezzo di partenza di 4.820 ciascuno, nonché un lotto “particolare”, che parte da una base d’asta di appena 250 euro, e che è formato da una porzione di terreno di pertinenza del centro commerciale “Le Torri” classificato area urbana, compreso tra l’edificio e via Rosmini avente una superficie catastale di 910 metri quadrati sul quale sono stati ricavati marciapiede ed aiuole vincolati ad uso pubblico (per intendersi dove c’era il deposito dei carrelli della fu Coop”, un corridoio al piano terra e porzione di ballatoio al piano superiore di uso comune interni al fabbricato a destinazione commerciale. In origine erano classificati come beni comuni non censibili ma nel 2010 per ragioni non conosciute, sono stati assegnati in quota di comproprietà ai vari esercizi commerciali che costituiscono il complesso condominiale e sono ancora classificati come beni in corso di definizione. Le offerte devono pervenire entro le 12 del 26 febbraio prossimo, e la vendita senza incanto con modalità telematica, decisa dal giudice delegato del Tribunale di Milano Guendalina Pascale e affidata al curatore fallimentare Lodovico Gaslini, terminerà alle 12 del 27 febbraio.

Il complesso edilizio che sorge fra via del Sacro Cuore, via Rosmini e via dei Cappuccini costruito nell’area dell’ex Consorzio agrario, che si era trasferito in viale Porta Mare, altra storia dall'epilogo poco fortunato, visto che è poi andato a sua volta incontro ad un fallimento, è stato progettato nei primi anni ‘90. Ad investire in un quadrante strategico della città, a ridosso delle Due Torri, in pieno centro, era stata la società Norton, controllata dall’imprenditore Giovanni Leopoldo Parodi, di Gozzano, attraverso la società Camelia Srl, insieme alla Rovigo Parking, sempre riconducibile a Parodi, che si occupava della gestione del parcheggio. Il tutto però è andato come andato. E il parcheggio è proprio la partita più importante per la città. ma per ora non ci sono novità.

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