Dario, militare e papà, muore dopo l'operazione

Era tornato nella sua Sicilia solo sei mesi fa, ma per oltre un decennio aveva vissuto e lavorato a Sacile (Pordenone), lasciando un segno profondo nella comunità locale. Dario Chirchio, 49 anni, laureato aiutante nel reggimento logistico della caserma Slataper, è scomparso improvvisamente lunedì 27 gennaio, suscitando grande cordoglio tra colleghi, amici e conoscenti.

Originario di San Giuseppe Jato, piccolo centro dell’area metropolitana di Palermo, Chirchio si era trasferito in Friuli Venezia Giulia per motivi di servizio, legando il suo nome alla caserma sacilese dove ha prestato servizio per molti anni. In questo lungo periodo, il militare si era fatto apprezzare non solo per la sua professionalità, ma anche per il carattere socievole e disponibile.

"Lo ricorderemo come una brava persona", ha dichiarato un commilitone che lo aveva conosciuto bene durante gli anni trascorsi a Sacile. La sua correttezza e la sua capacità di creare legami sinceri lo avevano reso una figura stimata, non solo tra i colleghi ma anche tra i tanti cittadini con cui era entrato in contatto nel corso della sua permanenza in Friuli.

Dopo anni di servizio lontano dalla sua terra d’origine, sei mesi fa Chirchio aveva ottenuto il trasferimento in Sicilia, potendo così riunirsi alla sua famiglia. Lunedì scorso, però, il suo destino ha preso una svolta tragica: il 49enne è deceduto in seguito a complicanze insorte dopo un intervento chirurgico programmato, considerato di routine.

La notizia ha lasciato sgomenti i tanti che lo avevano conosciuto e apprezzato. La comunità militare della caserma Slataper, così come gli amici e i conoscenti di Sacile, si è stretta attorno alla famiglia, esprimendo vicinanza e dolore per una perdita così prematura e inaspettata.

Dario Chirchio lascia la moglie e due figlie: una giovane di 13 anni e l’altra poco più che maggiorenne. Un dolore enorme per la famiglia, che ora deve affrontare questa improvvisa e difficile perdita.