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Giunta comunale, prove di disgelo

Cittadin: “Non siamo la famiglia del Mulino Bianco. E’ importante rimanere un gruppo”

Giunta comunale, prove di disgelo

ROVIGO - “La giunta è una squadra e a volte possono esserci situazioni di divergenza. La cosa importante è restare un gruppo che condivide gli stessi obiettivi. Non siamo la famiglia del Mulino Bianco e non mi piacciono le operazioni di sola facciata. Siamo persone reali che devono condividere un percorso e non è detto che sempre tutto proceda senza intoppi. Credo sia normale e che non ci sia da stupirsi per questo”. L’indomani della bufera che ha investito l’assessore Matteo Zangirolami, a dare un segnale di distensione rispetto ai venti di crisi che da martedì sera soffiano sulla giunta, è il sindaco Valeria Cittadin.

Le sue parole, infatti, suonano come acqua sul fuoco dell’incendio che è divampato proprio dal suo ufficio, quando la giunta straordinaria convocata martedì sera ha fatto tremare il ruolo di Zangirolami. Perché dopo oltre un’ora di parole forti e toni accesi, tesi a sottolineare soprattutto come il rapporto di fiducia tra i due fosse pericolosamente incrinato, era stato lo stesso Zangirolami a dichiararsi pronto a dimettersi. Giovedì, invece, il tiepido disgelo. Certo, la tempesta non è ancora passata e la situazione continua ad essere delicata ma, per il momento, nulla è cambiato rispetto al giorno precedente: l’assessore è ancora in sella. Tant’è che martedì sera ha partecipato all’incontro con i residenti di Sarzano, in cui si è parlato del progetto di insediamento dell’impianto a biometano di Apis, e giovedì ha preso parte regolarmente alla riunione di giunta che si tiene, di consueto, tutti i giovedì pomeriggio.

Il quadro di quiete, reale o apparente che sia, è confermato dal sindaco che, infatti, commenta: “La giunta di oggi (ieri, ndr) è stata più che tranquilla”. A quanto emerge tra chi frequenta quotidianamente i corridoi di palazzo Nodari, comunque l’umore non sarebbe dei migliori, soprattutto per l’assessore, ma la tensione si sta allentando mentre qualche “missione diplomatica” per sostenere Zangirolami è già partita.

E’ il caso del capogruppo di Fratelli d’Italia Renato Campanile che, giovedì in tarda mattinata, ha avuto un colloquio con Cittadin. Il capogruppo non intende però fare alcuna dichiarazione, per il momento, rinviando qualsiasi commento a dopo aver fatto un resoconto della situazione all’intero gruppo: “Non è il momento di fare dichiarazioni - taglia corto - prima relaziono al gruppo, poi parlo”. Venerdì, comunque, la questione sarà presa in mano anche dal senatore Bartolomeo Amidei, coordinatore comunale e commissario provinciale di FdI, di ritorno da Roma. Era stato lo stesso Amidei, mentre i venti di crisi infuriavano su Zangirolami, a chiedere: “Non si facciano mosse e non si prendano decisioni precipitose”. Né da parte del sindaco, con un eventuale ritiro delle deleghe, né da parte di Zangirolami, con le eventuali dimissioni. Intanto sullo sfondo restano due nodi da sciogliere: la nomina di un nuovo assessore e il congresso comunale di FdI: il 31 gennaio è l’ultimo giorno utile, secondo il regolamento del partito, per convocarlo.

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