Cerca

veneto

Pedofilia in Veneto, sgominata la rete di delinquenti

Operazione della polizia postale porta a 12 arresti e 14 denunce

44317

Minorenne vittima del padre acquisito

Nel cuore del Veneto, un'operazione di polizia ha portato alla luce una rete di pedofili che operava indisturbata nelle oscure pieghe del web.

Dodici arresti e quattordici denunce sono il risultato di un'indagine che ha visto gli agenti della polizia postale del Veneto, sotto la guida della dirigente Tiziana Pagnozzi, infiltrarsi nelle chat dell'orrore. Un lavoro che ha richiesto non solo abilità tecnica, ma anche un'incredibile forza emotiva, data la natura devastante dei contenuti visionati.

Gli investigatori, costretti a visionare ore di video di abusi su minori, hanno dovuto affrontare un carico emotivo insostenibile. "Chi deve passare in rassegna ore di immagini, capita che arrivi al decimo video e poi l’undicesimo sia la goccia che faccia traboccare il vaso", ha spiegato la dirigente Pagnozzi. Per questo motivo, è stato fondamentale il supporto psicologico fornito da due psicologhe-poliziotte attive a Roma, che aiutano gli agenti a superare il trauma derivante dalla visione di tali orrori.

La pedopornografia online rappresenta una sfida costante per le forze dell'ordine. La tecnologia, che dovrebbe essere un alleato, spesso si trasforma in un'arma a doppio taglio, offrendo ai criminali l'anonimato e un rifugio sicuro. Le indagini internazionali hanno rivelato la presenza di oltre 4.500 utenti coinvolti in questo mercato oscuro, un numero che sottolinea la portata globale del problema.

Tra gli arrestati, un uomo tra i 45 e i 50 anni, residente al confine tra il Veneziano e il Padovano, è stato bloccato a casa sua. Disoccupato, è sospettato di vendere i contenuti scaricati dalla rete. Un altro individuo della stessa età, ma della provincia di Treviso, è stato posto agli arresti domiciliari, mentre a Vicenza è stata emessa una denuncia. La gravità delle pene dipende dalla quantità di materiale scaricato e diffuso, mentre la produzione avviene spesso in paesi con meno risorse economiche.

L'operazione ha visto il coinvolgimento di 200 agenti della polizia postale in 18 province, un impegno che ha ricevuto il plauso del governatore Luca Zaia. "Tra i reati che ogni giorno le forze dell’ordine contrastano, questo è uno dei più odiosi", ha dichiarato Zaia, sottolineando l'importanza di un'azione decisa e coordinata per combattere un crimine che colpisce i più vulnerabili.

La pedopornografia online non conosce confini. Le indagini hanno portato alla luce connessioni con paesi come il Bahrein, il Brasile e il Paraguay, dimostrando come questo fenomeno sia radicato a livello internazionale. Gli operatori di polizia, una volta identificata la nazionalità dei responsabili, li segnalano alle autorità competenti, in un continuo scambio di informazioni tra stati.


Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400