VOCE
rovigo
06.02.2025 - 18:01
La centrale a biometano di Sarzano scalda gli animi anche a Mardimago. E’ stato questo l’argomento centrale dell’incontro dell’altra sera, che ha visto il sindaco Valeria Cittadin, insieme agli assessori Michele Aretusini, Nadia Bala, Andrea Bimbatti, Lorenzo Rizzato, Matteo Zangirolami e al presidente di Asm, David Nicoli, fare tappa nella frazione per dialogare con i cittadini.
Il dibattito sull’impianto si è acceso subito. “E’ un impianto del quale sono state fatte considerazioni non realistiche, a mio parere - ha esordito il sindaco Cittadin - vorrei evitare di entrare negli aspetti tecnici, oggetto di valutazioni della commissione preposta, la questione non è politica ma bensì tecnica”. E ha spiegato: “Quando un privato decide di comprare un terreno e farci un progetto, questo è soggetto a regole urbanistiche, ecologiche, ambientali, nonché regionali. A prescindere da Zaia o altri esponenti politici, sarebbe sempre stata una commissione tecnica a vagliare il progetto”.
Alle parole del primo cittadino, numerose le risposte dei presenti, in particolare in riferimento alla recente raccolta firme - organizzata dal comitato costituito da alcuni residenti di Sarzano (attualmente a 1.380 sottoscrizioni) - a sostegno della petizione online per la revisione dell’autorizzazione regionale all’impianto.
Ai dubbi per le criticità ambientali e soprattutto viarie, il sindaco ha replicato: “Il via libera è stato dato da una commissione regionale e per fortuna è stato così. Non può essere una raccolta firme, legate a un’ideologia, a fermare un privato che, secondo la legge, fa eseguire tutte le verifiche necessarie al suo progetto. I liberi cittadini possono prendere le proprie decisioni nel firmare ma anche le conseguenti responsabilità”.
Ma, tra il malcontento generale, la serata ha toccato anche la genesi e l’attuale presenza dell’impianto di Boara Polesine: “Nel 2023, quando c’era un’altra giunta, non ho visto i cittadini chiedere di fare ricorso dopo l’autorizzazione dello stabilimento nella frazione di Boara, che non tratta, ricordiamo, scarti di allevamenti a economia circolare come è previsto a Sarzano, ma rifiuti di tutt’altra natura, tra i quali molti scarti plastici e metalliferi”, ha evidenziato Bimbatti.
Parole che hanno generato un botta e risposta con Dina Merlo, ex assessore della giunta Gaffeo, che ha risposto: “Boara si trovava in uno stato di degrado e con una richiesta riconversione, dalle 40 alle 110 mila tonnellate di lavorazione. Abbiamo avuto contatti continui e costanti su questo problema tanto che il primo progetto è stato respinto dalla commissione tecnica provinciale, nel secondo, invece, sono rimaste le 40mila tonnellate e le compensazioni, in particolare stradali”.
Mentre, per quanto riguarda Sarzano: “Nonostante l’aver ribadito l’impraticabilità delle strade, dopo il colloquio informale avvenuto in Comune con i proprietari del progetto, il 2 dicembre scorso la giunta attuale ha fatto la delibera in cui presentava l’accordo con la ditta: ma tutto questo non è stato reso subito pubblico. Come non è vero che la ditta, a differenza di quanto è stato garantito da Cittadin, si occuperà della manutenzione perpetua delle strade interessate dal passaggio dei suoi mezzi”.
Tra l’acceso battibecco sulla questione, alcuni presenti hanno però indicato anche le altre necessità della frazione: “Dal 2007 la strada non viene asfaltata a Mardimago, servirebbe la risistemazione delle ex scuole, della biblioteca, del monumento ai caduti, servirebbero un ambulatorio e un parco pubblico” ha elencato un residente. Ma non sono bastate le richieste, motivo dell’incontro, per placare gli animi. La temperatura è cresciuta velocemente sempre in merito al biometano di Sarzano: “Perché queste rimostranze non sono state esternate a dicembre 2023?”, si è chiesta Cittadin in conclusione, replicando ai residenti.
Sull’argomento è in programma per sabato, alle 9.30, all’hotel Cristallo un incontro dal titolo “Il biometano fatto bene esiste?” organizzato dalle Rete dei comitati polesani, da alcune associazioni ambientaliste, dai comitati e associazioni di azione civica.
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