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MAL’ARIA

“Aumentano pure i costi sociali

L'analisi di Vanni Destro della Rete dei comitati polesani

“Aumentano pure i costi sociali

La qualità dell’aria scadente e le ipotesi di nuovi impianti sul territorio polesano fanno insorgere la Rete dei comitati polesani a difesa della salute e dell’ambiente che, per voce dello storico attivista Vanni Destro, parla senza mezzi termini di “tradimento del Polesine”. “Sembra che avere una pessima qualità dell’aria sia quasi una giustificazione per calare nei nostri territori ogni genere di impianti inquinanti - afferma Destro - anziché cercare di recuperare condizioni vivibili per i propri abitanti, alcune amministrazioni polesane accolgono a braccia aperte biomostri, che prevedono oltretutto incrementi esponenziali del traffico pesante e spargimenti sul terreno di sostanze azotate potenzialmente pericolose per le falde acquifere. Col corollario di polveri sottili, odori molesti e proliferazione d’insetti e, non ultimo, possibile presenza di agenti patogeni che potrebbero alimentare l’antibioticoresistenza”.

Destro, dunque mette in stretta connessione il fatto che Rovigo sia risultato uno dei capoluoghi più inquinati d’Italia, il settimo per la concentrazione di Pm10 secondo il report annuale di Legambiente “Mal’aria di città”, e il tentativo di insediamento di nuovi impianti con l’impatto sull’ambiente che questi comportano. Con la conseguenza che tutto questo, alla fine, si ripercuote sulla salute dei cittadini: “I costi sanitari e pure sociali - conclude - tanto saranno a carico dei cittadini, ma chi li amministra non dovrebbe cercare di preservarli da tutto questo? E non ci sono neppure vantaggi per lavoro o economia locale, ma solo profitto per speculatori senza scrupoli. Ha un senso tutto questo?”.

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