Cerca

comune

Langer, presto lo studio sul piombo

Effettuati rilievi nel parco per ricostruire l’eventuale contaminazione da metallo

Langer, presto lo studio sul piombo

Indagine agli sgoccioli per l’area adiacente l’ex tiro a segno, nel cuore di parco Langer: la ricerca del piombo sta per terminare. L’operazione di caratterizzazione del sito, che di fatto ha messo in pausa l’avvio del progetto di riqualificazione del polmone verde della città, sta volgendo al termine. E’ quanto spiegano gli uffici tecnici di palazzo Nodari che stanno gestendo l’intera partita decisiva per il futuro dell’enorme area verde a nord del capoluogo. Le analisi che sono state compiute nel giro di un paio di settimane rientrano in un piano di caratterizzazione del sito. In altre parole, sono stati effettuati i rilievi necessari a ricostruire l’eventuale contaminazione da piombo delle matrici ambientali per ottenere informazioni utili, come per esempio la quantità di metallo presente e la sua concentrazione. Ma per avere i risultati delle indagini, il Comune dovrà attendere l’analisi e l’elaborazione dei dati che avverrà nel giro di una decina di giorni.

Sulla base dei risultati in questione, l’amministrazione deciderà se sarà necessario procedere con un piano di bonifica, per il quale verrà preparato un apposito progetto. In questo caso, dunque, i tempi per l’avvio del progetto di riqualificazione e valorizzazione del parco si allungherebbero ulteriormente. Un nodo non di poco conto per l’amministrazione dato che l’area è di proprietà del Demanio e non del Comune.

D’altra parte, però, l’area di cui si sta parlando è quella limitrofa all’ex tiro a segno militare dove, appunto, si effettuavano le esercitazioni con armi e proiettili, appunto, in piombo. Come detto, quindi, il progetto di riqualificazione di parco Langer da 1,4 milioni di euro (900mila dei quali finanziati dalla fondazione Cariparo) resta fermo al palo anche perché, affinché vada in porto, è necessario risolvere il nodo della proprietà dell’area. Questione che la precedente amministrazione aveva ipotizzato di chiudere attraverso un’operazione di federalismo demaniale che prevedeva una fase di concessione temporanea dell’immobile in attesa del trasferimento della proprietà dal Demanio al Comune. Più in generale, il progetto di valorizzazione dell’area verde inaugurata a fine Ottocento e chiusa a metà degli anni Ottanta, salvo modifiche, prevede che la sede dell’ex tiro a segno diventi una sala polivalente per convegni, mostre, incontri e conferenze: una sala civica, insomma, disposta su due piani di circa 200 metri quadrati di superficie. Con i lavori che, in prima battuta, dovrebbero concentrarsi proprio sull’immobile che un tempo ospitava gli uffici, la direzione e la guardiania nonché sulla porzione di verde adiacente il retro dell’edificio. Successivamente gli interventi dovrebbero riguardare l’area circostante, nella quale si trovano altri manufatti in condizioni di totale abbandono che erano adibiti a edicole di sparo, totem portabersagli, ripari per gli zappatori e muri d’ala per il tiro con la pistola.

E pensare che il Comune dovrebbe essere proprietario dell’area “ex tiro a segno” già da più 30 anni. Nel lontano 1989, infatti, palazzo Nodari aveva sottoscritto un protocollo d’intesa con il Demanio militare, l'Intendenza di finanza, il comitato provinciale del Coni e l'Uits (Unione italiana tiro a segno) che prevedeva la permuta del poligono realizzato dal Comune a Ca’ Bianca con l'area demaniale “ex tiro a segno” di viale Porta Adige. Invece a fine anni ‘90 la proprietà dell’ex tiro a segno è passata dal Demanio militare all’ente pubblico Agenzia del Demanio e quella convenzione è finita in soffitta. Così il Comune ha pagato fior fiore di milioni di vecchie lire per il nuovo poligono (basti pensare che solo il primo stralcio dei lavori è costato 734 milioni) per avere in cambio niente. Infine nel 2004 sull’area sono stati posti i vincoli delle Soprintendenza.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400