VOCE
Rifiuti
09.02.2025 - 12:43
La discarica tattica regionale di Sant’Urbano guadagna altri due anni di operatività, posticipando il proprio fine-vita dal 2029 al 2031. A consentire questa ulteriore estensione è il decreto legislativo n. 121 del 2020, che modifica le regole di copertura delle discariche. Grazie all’impiego di materiali tecnici e materassini drenanti, infatti, si riduce lo spessore della copertura finale, recuperando spazio prezioso per i conferimenti: nello specifico, si parla di oltre 277mila metri cubi aggiuntivi.
L’impianto in località Balduina rappresenta un riferimento per tutta la Regione Veneto: con una capacità di 500-600 tonnellate di rifiuti conferibili al giorno, pari a 156mila tonnellate l’anno, funge da “polmone” anche in caso di emergenze legate alla chiusura o al guasto di altri siti di smaltimento. Un primo notevole ampliamento si era già registrato cinque anni fa, quando la quota finale della discarica era passata da 16 a 21 metri, ottenendo un aumento di circa un milione di metri cubi e spostando la scadenza dal 2022 al 2029. All’epoca si levarono polemiche e ricorsi al Tar, con molti sindaci che invocavano una diversa distribuzione degli oneri di smaltimento.
La novità approvata dalla Regione Veneto, su istanza presentata da Gea srl – società che gestisce l’impianto da trent’anni –, non cambia i profili esterni della discarica ma introduce un risparmio di materiale vergine e un taglio del 75% sui trasporti di ghiaia. «Ridurre l’attività di cava e gli spostamenti via camion è di per sé un beneficio ambientale», sottolinea Gianluca Brevigliero di Gea srl.
Con l’aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale e del Provvedimento autorizzatorio unico regionale, l’impianto vede così confermato il prolungamento dell’attività fino al 2031, suscitando l’interrogativo se anche stavolta saranno sollevate contestazioni o ricorsi da parte del territorio.
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