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Pagamenti digitali

Satispay, nuove commissioni sotto i 10 euro

Dal 7 aprile prossimo Satispay introduce le nuove commissioni: critiche da consumatori e commercianti

Satispay e le nuove commissioni: un passo indietro per i pagamenti digitali?

Dal 7 aprile 2025 cambia lo scenario dei pagamenti digitali in Italia: Satispay, tra le piattaforme più utilizzate per le transazioni elettroniche, ha annunciato l’introduzione di una commissione dell’1% anche sui pagamenti sotto i 10 euro, sinora esentati. Una novità che ha immediatamente suscitato la reazione contraria di associazioni di consumatori e rappresentanti dei commercianti, preoccupati per l’impatto di questa scelta sul mercato e sull’uso del cashless.

Le reazioni di consumatori e associazioni di categoria
Assoutenti ha espresso una “forte contrarietà” per quella che viene definita un’inversione di rotta rispetto al modello di Satispay, finora apprezzato proprio per l’assenza di costi fissi sulle piccole transazioni. Il presidente dell’associazione, Gabriele Melluso, sottolinea come “l’assenza di commissioni favorisse l’accessibilità per i cittadini e le piccole attività commerciali”.
Analoghe perplessità sono state sollevate da Confesercenti e Confcommercio. Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, ritiene che l’introduzione delle commissioni sia “un passo indietro rispetto agli accordi precedentemente raggiunti, che prevedevano zero commissioni sotto i 10 euro”. Anche Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, insiste sull’importanza di mantenere basse le commissioni “per incentivare l’uso dei pagamenti digitali”.

Impatto su piccoli esercenti e digitalizzazione
Secondo i commercianti, a pagare lo scotto maggiore di questa scelta potrebbero essere proprio le piccole realtà imprenditoriali, già in difficoltà per i crescenti costi di gestione. “Le commissioni rischiano di ridurre i margini di profitto e disincentivare l’uso dei pagamenti digitali – commentano gli esercenti – vanificando gli sforzi per favorire la tracciabilità e combattere l’evasione fiscale”.
La preoccupazione è che l’aumento dei costi di transazione possa portare molti clienti a ritornare all’uso del contante, bloccando di fatto la spinta verso la modernizzazione dei pagamenti.

Le richieste al Ministero e il futuro del mercato
Assoutenti e le altre associazioni di consumatori chiedono a Satispay di rivalutare la decisione o di introdurre soluzioni che non penalizzino i consumatori e le piccole imprese. Annunciano che, se necessario, si rivolgeranno alle autorità competenti per garantire “piena concorrenza e tutela degli utenti”. Intanto, la vicenda è giunta sul tavolo del Ministero, che potrebbe mediare tra le parti per salvaguardare sia la tenuta economica delle piattaforme di pagamento, sia il diritto degli utenti a strumenti digitali convenienti e accessibili. Le prossime settimane saranno decisive per capire se Satispay terrà ferma la sua posizione o rivedrà le politiche di pricing in risposta alle pressioni di consumatori e operatori del commercio.

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