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Scattano le multe da centinaia di euro ai senzatetto

In stazione a Padova, divenuta "zona rossa"

Senzatetto muore di freddo a 27 anni

Nel cuore pulsante di Padova, sotto i portici della stazione ferroviaria, si intrecciano storie di vita che raccontano la dura realtà di chi vive ai margini della società. Ligia Agachi, 62 anni, originaria di Bacau in Romania, è una delle protagoniste di queste storie. Con i suoi capelli viola e un maglione turchese, Ligia è diventata un volto noto tra i senzatetto della città. Da un anno e mezzo vive sotto i portici, affrontando quotidianamente le difficoltà di chi non ha un tetto sopra la testa. Recentemente, la sua situazione è peggiorata a causa delle nuove misure di sicurezza adottate nella zona, ora definita "zona rossa", che hanno portato a un aumento dei controlli da parte delle forze dell'ordine.

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Ligia è stata multata per ben due volte in poche ore, con sanzioni che ammontano a 300 euro, una cifra che non potrà mai pagare. "Le porterò a Sant’Antonio, mi aiuterà lui", afferma con una rassegnata speranza. La sua infrazione? Aver violato l'articolo 19 del regolamento di polizia urbana del Comune, che vieta il bivacco. Insieme a lei, anche Maria, una donna cinese che da oltre nove anni vive in stazione, è stata sanzionata. Maria trascorre le sue giornate scarabocchiando su fogli e cartoni, un'attività che sembra essere il suo unico rifugio mentale in una vita di privazioni.

Ligia è arrivata a Padova per la prima volta nel 2002, a 40 anni. Ha lavorato come badante in nero per sei anni, poi come colf a Sottomarina per dodici anni, fino a quando il suo datore di lavoro si è ammalato e successivamente è deceduto nel 2020. Rimasta senza lavoro, ha usufruito della disoccupazione per due anni, ma nel frattempo ha iniziato a soffrire di gravi problemi di salute. "Ho forti dolori all’addome e dovrei essere operata per una serie di ernie", racconta. Questi problemi le impediscono di stare in piedi per più di venti minuti, rendendo ancora più difficile la sua già precaria esistenza.

A settembre 2023, Ligia è tornata a Padova, attratta dai servizi che la città offre ai senzatetto, come le cucine popolari e le docce pubbliche. Tuttavia, nonostante questi aiuti, non è riuscita a trovare un posto dove dormire. "Non sono residente a Padova, quindi non posso usufruire del dormitorio", spiega. Con un reddito di cittadinanza di soli 260 euro al mese, non può permettersi una stanza, che costerebbe almeno 20 euro a notte. Le sue giornate sono scandite da piccoli costi: 2 euro per la cena, 60 centesimi per la doccia, 50 centesimi per lavare i vestiti. "Voglio essere curata, voglio stare bene e riprendere a lavorare, non chiedo altro", afferma con determinazione.


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