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“Abbiamo il dovere di ricordare”

Alla cerimonia del Giorno di Ricordo i protagonisti sono stati gli studenti della “Ghirardini” e del “Levi”

“Abbiamo il dovere di ricordare”

Badia non dimentica la tragedia delle Foibe. Nella mattinata di ieri, in via Martiri delle Foibe, si è celebrata la tradizionale commemorazione del Giorno del ricordo alla presenza di una rappresentanza degli studenti della scuola media “Ghirardini” e dell’istituto “Levi”, che hanno tenuto viva la memoria di quanto accaduto sul confine orientale nel secondo dopoguerra con la lettura di alcuni brani. Oltre a delegazioni delle Forze dell’ordine e delle associazioni locali, erano poi presenti diverse autorità.

“L’aspetto fondamentale dell’articolo 9 della Costituzione è il passaggio che c’è tra la Repubblica e la Nazione - ha fatto notare il sindaco Giovanni Rossi, rivolgendosi ai ragazzi - La Repubblica è un dato oggettivo, mentre la Nazione si deve costruire. Non sempre lo Stato diventa Nazione, perché succeda c’è bisogno di coinvolgimento e condivisione di valori. Avete quindi un grande dovere, ed è quello di cercare di fare un passo ogni giorno affinché voi diventiate Nazione”.

“Ottant’anni sono un breve periodo che ci divide da quando avvenne quel tragico fenomeno dell’esodo che ha visto trucidare migliaia di italiani - ha quindi riflettuto il senatore Bartolomeo Amidei - cacciati dai partigiani titini e da Tito, cui fu conferita la massima onorificenza di Stato: in Parlamento abbiamo già avviato la procedura per revocarla. Il pericolo non è mai passato, quando vent’anni fa è stata istituita la legge del ricordo c’erano persone in Parlamento che negavano l’esistenza delle foibe”.

“Non dobbiamo cadere nella trappola di chi ha oscurato questa tragedia per tantissimi decenni - ha aggiunto il deputato Piergiorgio Cortelazzo - Noi, ma soprattutto voi ragazzi, che siete le nuove generazioni, avete l’obbligo di trasferire e di ricordare quel periodo storico. Vi affidiamo questo compito importante”.

“Non bisogna minimizzare o semplificare - ha proseguito l’assessore regionale Cristiano Corazzari - Occorre che un messaggio venga forte, e sia rivolto prima di tutto a noi stessi come comunità nazionale, perché la cosa più drammatica è stata l’atteggiamento della nostra comunità rispetto a questa tragedia nel corso degli anni. C’è stato troppo pudore e contrasto: è una vergogna che non si deve ripetere, voi giovani ragionate sempre con una mente libera”.

“Da donna, vorrei soffermarmi sulle donne, perché sono sempre loro quelle che, di fronte a determinati fatti, si trovano a patire di più – ha concluso la consigliere regionale Laura Cestari - non è un discorso femminista, ma oggettivo”. A margine della cerimonia, che si è conclusa con la benedizione di don Matteo e don Guido, l’invito a non dimenticare è stato rilanciato dalla nutrita delegazione di Fratelli d’Italia. In particolare, il consigliere comunale Ivo Baccaglini ha ricordato il suo impegno, a partire dal 2004, per l’intitolazione della via ai martiri delle foibe. “Il percorso consiliare è durato circa due anni - ha ricordato Baccaglini - ed è stata la prima via intitolata a questa tragedia nella provincia. Vorrei chiedere agli amministratori un impegno affinché in ogni comune della provincia si faccia in modo di dedicare una via, una piazza o qualsiasi cosa che aiuti a non dimenticare, perché il ricordo va alimentato”.

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