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l'allarme

"Appena nati, già positivi alla cocaina"

Un fenomeno allarmante, causato dai genitori

Neonato di 4 mesi muore all'improvviso in casa

Cosa succede quando un bambino viene esposto a sostanze stupefacenti? È una domanda che, purtroppo, sta diventando sempre più rilevante in Italia. Secondo i dati del Centro per la diagnostica del Bambino maltrattato dell'Azienda Ospedale Università di Padova, almeno un bambino a settimana risulta positivo alla cocaina. Questo fenomeno allarmante è spesso il risultato dell'esposizione involontaria alle sostanze consumate dai genitori. Come accade per il fumo passivo, anche la cocaina può depositarsi su abiti, pelle e superfici, trasferendosi facilmente ai bambini attraverso il contatto quotidiano.

Il Centro per la diagnostica del Bambino maltrattato, parte del Dipartimento della Donna e del Bambino diretto dal professor Giorgio Perilongo, è un punto di riferimento unico in Italia per affrontare le sindromi da maltrattamento e trascuratezza in età pediatrica. Dal 2007, il Centro ha seguito 1.600 famiglie, affrontando casi di maltrattamenti fisici, trascuratezza grave, abuso sessuale ed esposizione a droghe. La dottoressa Melissa Rosa Rizzotto, a capo del Centro, sottolinea come l'aumento del consumo di droghe post-pandemia abbia esacerbato l'esposizione dei bambini a queste sostanze.

Nel padovano, circa 50 nuovi casi di esposizione infantile a sostanze stupefacenti vengono rilevati ogni anno, con l'80% dei bambini risultati positivi alla cocaina. Questi dati sono particolarmente preoccupanti considerando che molti dei piccoli pazienti hanno meno di tre anni. L'esposizione passiva e continuativa a droghe come la cocaina può avere effetti devastanti su organi vitali come cuore, reni e cervello, mettendo seriamente a rischio la vita dei bambini.

Ma come avviene questa esposizione? Nella maggior parte dei casi, i bambini vivono in ambienti dove la cocaina viene manipolata, e la contaminazione avviene in modo non intenzionale. Tuttavia, anche una piccola dose può essere sufficiente per causare effetti significativi nei neonati e nei lattanti. La cocaina, infatti, può rimanere nel corpo di un bambino per fino a 15 giorni, amplificando i rischi per la salute.

Un intervento tempestivo può fare la differenza. Le analisi tossicologiche, richieste da vari reparti ospedalieri, sono fondamentali per diagnosticare l'esposizione a sostanze stupefacenti. Il Centro di Padova utilizza esami tossicologici sul capello per chiarire le diagnosi, specialmente in presenza di sintomi come irritabilità, tachicardia, crisi epilettiche e altri segnali di allarme.


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