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Ecco i “Giardini martiri delle foibe”

Iniziativa promossa da Polesine azione, monito del sindaco: “Non bisogna dimenticare”

Ecco i “Giardini martiri delle foibe”

E’ stata scoperta la targa “Giardini martiri delle foibe” posta nell’area verde in via Bocchi, davanti alla canonica della Tomba, all’angolo con l’ingresso per il parcheggio dell’istituto scolastico ex Badini, a pochi metri dalla lapide che ricorda gli istriani, fiumani e dalmati uccisi e trucidati nelle foibe e a migliaia costretti ad abbondare ogni loro bene.

L’iniziativa della targa è stata promossa dall’associazione Polesine azione e ieri mattina, su invito del sindaco Massimo Barbujani, il suo presidente ha deposto un mazzo di fiori, subito dopo lo scoprimento da parte del primo cittadino assistito da due alunni.

E’ stato questo l’atto più significativo del “Giorno del ricordo” che si è celebrato ieri mattina alla presenza di autorità civili e militari, quasi tutta la giunta comunale e diversi consiglieri comunali con il presidente Fortunato Sandri, quindi le Forze dell’ordine e le diverse associazioni d’arma e combattentistiche, così pure diverse rappresentanze del volontariato come Croce verde e Fidas. Presenti anche diverse scolaresche delle scuole superiori e della media Marino Marin accompagnati dagli insegnanti.

La cerimonia, coordinata dall’alpino Gianni Bernecoli, è stata impreziosita da alcuni intermezzi musicali con brani di Wolfgang Amadeus Mozart interpretati al sassofono da tre allievi del conservatorio Buzzolla: Jacopo De Biasi, Alessandro Sieve e Giorgio Viale.

Altri due studenti del polo tecnico, Lorenzo Elia Piva e Alessandro Pozzato, sono stati impegnati nel portare la corona d’alloro posta davanti alla lapide.

A seguire alcuni alunni della media Marino Marin hanno letto le drammatiche testimonianze di sopravvissuti e familiari che hanno vissuto quei momenti terribili, ricordando anche la netta ostilità incontrata al loro rientro in Italia.

“Questa ricorrenza - ha ammonito il sindaco Massimo Barbujani - ci impone non solo di riflettere ma anche di fare memoria, di non dimenticare mai le atrocità che si sono consumate durante e dopo la Seconda guerra mondiale, quando centinaia di migliaia di italiani furono vittime di un odio cieco, di una violenza ingiustificata che segnò in modo indelebile le loro vite e le loro famiglie”.

E ancora: “Siamo consapevoli - ha sottolineato Bobo - che l’intitolazione a questi martiri non è solo un gesto commemorativo, ma un atto di giustizia storica: questa targa sarà il nostro impegno quotidiano per mantenere viva la memoria di quegli eventi affinché nessuno possa mai dimenticare”.

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