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Spiagge di nuovo invase dai dischetti misteriosi

“Chi ha il potere di fermare questo fenomeno si attivi con urgenza”

Spiagge di nuovo invase dai dischetti misteriosi

Torna (e si espande) l’allarme “filtri misteriosi” sulle spiagge e l’associazione Plastic Free lancia un appello: “Proteggere le nostre coste è un’urgenza che non può più essere rimandata”.

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Il litorale della costa del basso Veneto, infatti, già gravato dal problema della plastica e dei rifiuti portati dai fiumi, si trova ora a dover fare i conti con una nuova minaccia: la presenza massiccia di filtrini neri di plastica, probabilmente legati ad alcuni impianti di depurazione anche se la loro origine non ha ancora trovato conferma.

Un problema che, inizialmente, era stato segnalato nella sola zona di Rosolina Mare ma che ora sembra essersi esteso anche alla spiaggia di Boccasette, mettendo in evidenza la portata crescente di questa emergenza ambientale. Riccardo Mancin, coordinatore nazionale dell’associazione Plastic Free, ha lanciato un grido d’allarme dopo aver constatato personalmente l’ingente quantità di questi filtrini presenti sulla spiaggia. “Pensavo fosse un problema circoscritto alla zona di Rosolina, ma sabato scorso, durante una passeggiata a Boccasette, ho trovato una quantità impressionante di questi oggetti. Ne ho raccolti almeno un centinaio”, ha dichiarato Mancin, sottolineando come il fenomeno stia ormai assumendo dimensioni preoccupanti.

I filtrini neri, dei piccoli pezzi di plastica ricurva che si trovano sparsi lungo le coste, sono già un noto problema nella zona di Rosolina, soprattutto nel tratto a nord, tra i Casoni e la foce dell’Adige. Mancin ha però evidenziato come la situazione stia peggiorando, con l’estensione del fenomeno anche nella parte sud, lungo le spiagge deltine, un’area che prima non era stata coinvolta da segnalazioni.

“Questi oggetti non si sa bene da dove arrivino, ma è evidente che stanno invadendo la costa in quantità industriale e questo fenomeno non può continuare”, ha sottolineato preoccupato Mancin. L’allarme lanciato da Plastic Free è grave: i filtri, leggeri e facilmente trasportabili dal vento e dalle onde, rischiano di finire nella vegetazione delle dune, dove diventano praticamente impossibili da recuperare. Una vera e propria emergenza ecologica che va ad aggiungersi ai rifiuti già presenti sulle spiagge, danneggiando ulteriormente l’ambiente.

“Le autorità preposte devono intervenire - ha affermato Mancin - bisogna fare chiarezza sulla provenienza di questi filtrini e fermare l’ondata di sversamenti che sembra arrivare dai fiumi, dal mare o forse addirittura dalle navi”. Il coordinatore regionale di Plastic Free ha quindi lanciato un appello affinché venga intrapresa un’indagine seria ed approfondita per tentare di individuare le fonti di questi rifiuti e porre fine a una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente trasformandosi in una vera e propria catastrofe ambientale. “Non possiamo fare molto più che raccogliere i rifiuti che troviamo - ha concluso Mancin - ma c’è chi ha il potere di fermare questo fenomeno. Mi appello a loro affinché intervengano prima che la situazione diventi irrecuperabile”.

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