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Investite e uccise. "Colpevole libero e "nonno vigile""

Il caso di Jessica e Sara infiamma il dibattito

Giustizia e Paradossi: Il Caso Traykov e la Voce delle Vittime

Il 30 gennaio 2022 è una data che Alain Fragasso non dimenticherà mai. Quella sera, sua figlia Jessica e la cugina Sara Rizzotto persero la vita in un tragico incidente stradale sull'autostrada A28, travolte dall'auto guidata da Dimitre Traykov. Un evento che ha scosso profondamente la comunità di Conegliano, in provincia di Treviso, e che continua a sollevare domande sulla giustizia e sulla responsabilità.

Recentemente, l'avvocato di Traykov ha presentato una richiesta al tribunale per permettere al suo assistito di svolgere il ruolo di "nonno vigile", aiutando i bambini ad attraversare la strada davanti alle scuole. Una proposta che ha lasciato sbigottiti i familiari delle vittime e molti cittadini. Alain Fragasso, padre di Jessica, ha espresso la sua incredulità: "Tu, che hai ucciso due ragazze con la tua auto, vuoi fare il nonno vigile? È un controsenso". La richiesta di Traykov appare come un paradosso, un tentativo di riabilitazione che stride con la gravità dei fatti.

Per le famiglie delle vittime, la proposta di libertà vigilata è una ferita aperta. Alain Fragasso non riesce a comprendere come, dopo solo due anni di carcere, Traykov possa chiedere un affidamento in prova. "Già una condanna di soli 7 anni per aver ucciso due ragazze mi pare una presa in giro", afferma Fragasso, sottolineando il senso di ingiustizia che pervade non solo la sua famiglia, ma anche tutte quelle che hanno perso i propri cari in incidenti stradali.


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