VOCE
casa di riposo
14.02.2025 - 22:00
“Stiamo lavorando al piano di risanamento che vede impegnati i tecnici dei nostri uffici e l’avvocatura civica”. Sul futuro di Iras il sindaco Valeria Cittadin non si sbottona. Pochissime le parole pronunciate venerdì, a commento del tentativo in atto di varare un piano di risanamento per la casa di riposo cittadina gravata dai debiti. Il momento è delicato: oltre a palazzo Nodari, anche la Regione e la stessa Iras sono impegnati sullo stesso fronte. Il piano riportato in auge, dopo che l’ipotesi di privatizzazione, ossia il progetto di partenariato pubblico/privato per la gestione dei servizi del centro di San Bortolo, è terminata con una fumata nera, è quello approvato dalla Regione a fine 2022 e da Iras a maggio 2023. Ma, come ha chiarito la Regione nella propria delibera, dovrà essere “debitamente attualizzato su un orizzonte temporale di sei anni dal 2025 al 2030”.
Su questo punto, il commissario straordinario di Iras Tiziana Stella alla quale la giunta veneta, nei giorni scorsi, ha confermato l’incarico, ha affidato alla società milanese Kpmg Advisory il compito di redarre il nuovo piano “con vera urgenza, considerata la complessità dello stato di crisi”.
Lo sviluppo del piano avverrà per fasi, partendo dalla “elaborazione delle proiezioni economico-gestionali di Iras”, poi la predisposizione di “linee guida della proposta finanziaria di riorganizzazione/ottimizzazione della struttura debitoria dell’ente”, infine il “processo di negoziazione con i creditori finanziari”. Kpmg Advisory avrà tempo fino al 31 marzo per arrivare alla proposta. Allo stesso tempo, come ha spiegato Cittadin, anche il Comune sta studiando con i propri tecnici i dettagli del piano che, come detto, parte dalla proposta già formulata nel 2022 che prevedeva la restituzione anticipata al Comune di Casa Serena, il pagamento da parte del Comune in favore dell’Ipab di 3,2 milioni per il ristoro degli ammortamenti residui e l’erogazione di un finanziamento di 1,9 milioni da parte della Regione.
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