VOCE
Adria
14.02.2025 - 07:53
Cala il gelo tra l’Anpi e il sindaco Massimo Barbujani dopo quanto accaduto alla cerimonia del Giorno del ricordo di lunedì scorso. L’associazione dei partigiani ha partecipato alla manifestazione ed ha seguito impassibile alla deposizione di un mazzo di fiori da parte dell’associazione Polesine azione davanti alla targa, appena scoperta dal sindaco, con l’intitolazione “Giardini martiri delle foibe” promossa dalla stessa associazione. Tutto documento nel video pubblicato sulla pagina Fb del Comune. Nel frattempo, il giorno dopo Polesine azione sui social ha pubblicamente espresso “ringraziamento di tutto cuore all’amministrazione comunale per aver accolto questa nostra richiesta”.
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L’Anpi non ha abbandonato la cerimonia per “rispetto delle istituzioni, delle altre associazioni degli studenti e dei cittadini presenti”. Tuttavia si è presa 48 ore di riflessione ed ha inviato una lettera al sindaco.
Subito fa sapere che “diversamente dal programma della cerimonia, lei (Barbujani, ndr) offriva a Polesine azione l’occasione per deporre un mazzo di fiori ai piedi della targa a ricordo degli istriani, fiumani e dalmati uccisi e gettati nelle foibe. Al temine della deposizione del mazzo di fiori, lei offriva una stretta di mano al rappresentante di Polesine azione. Tutto accadeva a modifica del programma istituzionale della celebrazione ufficialmente comunicato alle associazioni presenti”.
Attacca l’Anpi: “Quello che è accaduto è a nostra opinione gravissimo, poiché lei non ha solo accettato, ma anche favorito, con modalità discutibili per una cerimonia pubblica e istituzionale, la legittimazione di Polesine azione. Ciò lede il rapporto di lealtà, fiducia e verità storica tra noi sino ad oggi intercorso. Le evidenziamo che il prefetto di Rovigo nel gennaio 2024 ebbe modo di ricordare il ‘curriculum’ di Polesine azione, che in passato era stata anche denunciata per l’apposizione di striscioni di insulti in proprietà privata. Tale sodalizio è noto, aggiungiamo noi, anche ad Adria per atti ‘provocatori’ in particolare nei confronti dell’Anpi e di rappresentanti delle istituzioni”.
A questo punto puntualizza che “nonostante il grave fatto accaduto, l’Anpi è rimasta consapevolmente e responsabilmente al proprio posto facendo prevalere il senso istituzionale e civico che comporta rappresentare l’associazione, ma anche per rispettare la presenza degli studenti, delle autorità, delle altre associazioni, dei cittadini e della nostra comunità tutta che come noi era lì convenuta per onorare la Giornata del ricordo istituita con la legge 92 del 30 marzo 2004 e fissata per il 10 febbraio”.
Allora l’associazione dei partigiani avverte che “in futuro l’Anpi continuerà a partecipare a tutte le manifestazioni e celebrazioni istituzionali, ma non subirà più analoghe provocazioni; in tal senso le chiediamo che il preventivo programma delle celebrazioni o manifestazioni che sempre dovrà essere concordato o comunicato alle associazioni partecipanti debba essere integralmente e pienamente rispettato senza subire modifiche o improvvisazioni. La informiamo che qualora ciò non dovesse accadere o fatti analoghi si dovessero ripetere l’Anpi abbandonerà la cerimonia e celebrerà esclusivamente con proprie iniziative associative pubbliche, storiche e valoriali la ricorrenza”.
Da parte sua l’ex sindaco Sandro Gino Spinello fa notare che “è stato avvilente che alla cerimonia non sia stato intonato l’Inno di Mameli”.
Anche l'ex sindaco Omar Barbierato, predecessore di Barbujani, attacca: “Per il vicesindaco non è sufficiente che non sia più in consiglio comunale e che non abbia incarichi politici per scelta personale, rimango nei suoi pensieri mio malgrado, anche quando non ho espresso un’opinione personale”.
Entrando nel merito della questione l’esponente civico rileva che “Simoni volutamente travisa il significato del comunicato inviato da Ibc: il problema vero è che il sindaco ha offeso la città di Adria invitando un esponente di un’associazione che non si ispira ai principi antifascisti della nostra Costituzione. Una scelta del sindaco senza condividerla con gli organizzatori e con le associazioni presenti alla cerimonia che hanno dovuto subire tale scelta vergognosa e imperdonabile. Faccio un plauso e mando la mia solidarietà a quelle persone delle associazioni che per rispetto del momento e degli studenti presenti non hanno abbandonato la cerimonia come sarebbe stato corretto fare di fronte a questa ennesima mancanza di rispetto esibita dal sindaco”.
Allora Barbierato invita “Simoni ad andare a vedere le iniziative fatte per la ‘Giornata del ricordo’ nei cinque 5 anni della mia amministrazione: non ne ha memoria perché non ha mai partecipato a tali momenti”.
Quindi conclude con un fatto personale. “Ad Adria - dice - penso di poter dire qualcosa sul tema delle foibe e dell’esodo dato che mio nonno materno è un esule dalla Dalmazia. Vicesindaco, non è con le bugie che si costruisce qualcosa per la comunità. Cercate di coprire gli orrori che quotidianamente realizzate con le vostre mani sparando a caso attacchi contro il resto del mondo. Abbiate la dignità di dimettervi”.
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