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15.02.2025 - 21:39
Beltrame: “Patrimonio di cui essere orgogliosi”. Toffoli: “Cultura volano di cambiamento”
La rete è stata calata, adesso si attende la pesca: se non proprio “miracolosa”, almeno abbondante e di qualità. Sicuramente abbondante e di qualità è il patrimonio storico archeologico che si trova nei territori di Adria, Ariano e Loreo che da tre anni portano avanti il progetto “Una rete per una storia antica nella terra più giovane d’Italia” con i tre poli culturali archeologici del museo nazionale di Adria, San Basilio e Corte Cavanella. Così è arrivato il momento di fare un primo bilancio di quanto fatto finora, ma soprattutto di guardare avanti per crescere sempre più e meglio.
Alunni e studenti sono i principali protagonisti: infatti nell’ultimo triennio i tre siti sono stati visitati da ben 2.000 allievi di 116 classi delle scuole del Delta, con la collaborazione di un centinaio di insegnanti, dall’infanzia alle superiori dei diversi indirizzi dal liceo all’alberghiero, dal polo tecnico ai corsi serali. E continuerà così sviluppando una vera e propria didattica archeologica con laboratori e attività sperimentali.
L’incontro si è svolto ieri mattina nella sala Gianbattista Scarpari di via Badini aperto dalla direttrice Alberta Facchi e coordinato da Gianni Vidali, presidente del consiglio comunale di Ariano, con delega al turismo.
Nel suo saluto Luisa Beltrame, sindaco di Ariano, comune capofila, ha rilevato che “il Delta è molto conosciuto come area naturalistica, in modo particolare con il riconoscimento Mab Unesco. Ma il Delta non è solo questo - ha sottolineato con forza - Abbiamo un immenso patrimonio storico archeologico, partendo dal nostro gioiellino di San Basilio, che deve essere valorizzato e fatto conoscere per innescarlo nelle azioni di valorizzazione turistica di tutto il territorio”. Ed ha lanciato un monito: “Per farlo conoscere agli altri, prima dobbiamo conoscerlo noi stesse ed esserne orgogliosamente custodi”.
Poche ma significative parole quelle di Giuseppe Toffoli, vicepresidente della fondazione Cariparo, che ha cofinanziato alcuni progetti, sostenuti in larga parte dalla Regione. “La cultura è motore del cambiamento - ha affermato - per questo la fondazione intende investire molto su questo comparto, anche in Polesine, pertanto auspico che questo progetto abbia successo e sempre più seguito”.
Sulla stessa linea Massimo Barbujani evidenziando che “abbiamo davanti una preziosa opportunità per fare un grande salto di qualità”. Da parte sua Gabriella Berto, assessora di Loreo, che rimarcato “l’importanza di coinvolgere sempre più le scuole perché l’archeologia è la base per definire la nostra identità”.
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