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IL LUTTO

“Mamma Carla era un rifugio sicuro”

Gino Cecchettin ricorda la madre, morta a 76 anni: “Metteva da parte il suo dolore per dare conforto”

“Mamma Carla era un rifugio sicuro”

Nonna Carla Gatto con Gino Cecchettin e i figli. A destra, Giulia

Gino Cecchettin ricorda la madre, morta a 76 anni: “Metteva da parte il suo dolore per dare conforto”

“Mamma era un rifugio sicuro, se avevi bisogno di fuggire dal dolore, nascondeva il suo e ti dava tutto il conforto necessario. Ha donato tanto sempre senza mai pretendere. Un esempio di dedizione e bontà”.

Gino Cecchettin usa poche, precise parole piene di amore e gratitudine per ricordare la mamma, Carla Gatto, che è scomparsa improvvisamente a 76 anni il 14 febbraio, dopo un malore accusato il 13 e il trasporto in urgenza all’ospedale Borgo Trento di Verona.

L’artista polesana, che era finita nel mirino subito dopo la morte della nipote e accusata di “farsi pubblicità”, alla presentazione del suo libro “Con lo zaino in spalla”, era una donna molto equilibrata e animata da buoni sentimenti. Non aveva colto gli strali degli haters.

E a fianco del figlio, anzi, un passo indietro a lui, ha seguito tutte le udienze del processo a carico di Filippo Turetta, l’ex fidanzato della nipote Giulia, accoltellata a 22 anni e diventata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Il figlio Gino non esclude un carico di dolore troppo grande per lei, che ha dato sostegno e forza a tutta la famiglia.

Martedì 18 nella sua casa di Beverare, a San Martino di Venezze, nella chiesa con cui più volte ha collaborato, saranno celebrate le esequie di nonna Carla. L’orario previsto per la cerimonia è le 15,30. Oltre a Gino, e ai nipoti Elena e Davide, Carla lascia il figlio Alessio e la nuora Sevilay.

Anche le donne di Coldiretti esprimono il loro profondo cordoglio e la più sentita vicinanza a Gino Cecchettin e a tutta la famiglia per la perdita della cara mamma Carla Gatto. “In questo momento di dolore, ci stringiamo con affetto a lui e alla sua famiglia, condividendo il peso di una sofferenza che ha toccato profondamente tutte le nostre coscienze - scrive in una nota Valentina Galesso a nome di tutte le imprenditrici agricole - rinnoviamo con ancora maggiore forza il nostro impegno nel progetto Coltiviamo il rispetto, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione e al contrasto della violenza di genere. Crediamo fermamente che sostenere la tenerezza a partire dalle nostre comunità e dai più giovani, sia il seme più prezioso per costruire una società libera da ogni forma di sopraffazione e violenza”.

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