Cerca

veneto

Impossibile arrestare le ladre: sono tutte incinte

Borseggiatrici colte in flagranza, ma si può fare poco...

Borseggi a Venezia: tra leggi e gravidanza, la sfida delle forze dell'ordine

Tre giovani borseggiatrici croate sono state colte in flagranza mentre sfilavano il portafoglio dallo zaino di un turista padovano, in piazza San Marco a Venezia. Gli agenti della polizia locale, cui le tre donne erano già note, a causa dei loro precedenti per furto con destrezza, sono intervenuti prontamente. Tuttavia, nonostante l'evidenza del reato, le complicazioni legali e hanno impedito l'arresto immediato delle colpevoli.

La legge Cartabia, che prende il nome dall'ex guardasigilli, rappresenta un ostacolo significativo nella lotta contro i borseggiatori. Essa richiede che per procedere con un arresto per furto sia necessaria una denuncia contestuale e che la vittima debba presenziare al processo. Questo diventa particolarmente problematico in una città come Venezia, dove le vittime sono spesso turisti stranieri, poco inclini a tornare in Italia per un'udienza. In questo caso, però, la vittima era un italiano, il che avrebbe potuto facilitare il processo legale.

Nonostante la possibilità di procedere legalmente grazie alla presenza di una vittima locale, un altro fattore ha complicato la situazione: tutte e tre le borseggiatrici erano incinte. La gravidanza, infatti, rappresenta un impedimento legale all'arresto immediato, portando le autorità a optare per una denuncia a piede libero. Questo episodio mette in luce le sfide quotidiane che le forze dell'ordine affrontano nel bilanciare il rispetto delle leggi con la necessità di mantenere l'ordine pubblico.


Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400