“La rapina era tutta inventata”

Tutto inventato. Clamoroso ma, a quanto pare, vero. Nessuna rapina, nessun monopattino che, di notte, affianca una donna da sola a piedi, che viene poi immobilizzata da un bandito mentre un altro le ruba i pochi soldi che aveva.

Aggredita e rapinata in strada da uno straniero

Terrore in paese: arrestato un marocchino, complice in fuga

E’ uno sviluppo clamoroso, quello avvenuto nella mattinata di oggi, martedì 18 febbraio, di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo, grazie alle produzioni fatte dall’avvocato Andrea Formenton del foro di Este, che assisteva il 38enne marocchino arrestato con l’accusa di rapina, che avrebbe commesso assieme a un fantomatico complice, che si sarebbe dato alla macchia.

La difesa, infatti, ha prodotto una serie di messaggi vocali che avrebbero fatto emergere una verità diametralmente opposta a quella inizialmente rappresentata. I soldi che sarebbero stati rapinati alla donna, in realtà, sarebbero stati consegnati da lei al 38enne per un acquisto di droga da consumare assieme. Non vedendo, però, tornare l’uomo, lei, arrabbiata, lo avrebbe denunciato per rapina.

Il giudice per le indagini preliminari, nella mattinata di oggi, ha in primo luogo convalidato l’arresto operato dai carabinieri, riconoscendo che, in quel momento, avevano operato con correttezza, in base alle notizia che avevano ricevuto. Ha però, poi, scarcerato il 38enne, non disponendo alcuna misura a carico.

Differente il discorso per quanto concerne la donna, così da realizzare un completo capovolgimento di fronte.

La donna, infatti, conferma la nota stampa dei carabinieri, “è stata quindi dalla Procura della Repubblica di Rovigo indagata, in ipotesi accusatoria, di calunnia e di violazione della normativa sugli stupefacenti art.73 Dpr 309/90 e la Procura ha disposto nei confronti della suddetta una perquisizione e sequestro per la ricerca di fonti di prova, delegando i Carabinieri di Castelmassa, che hanno subito eseguito quanto delegato”.