Cerca

porto viro

La sfida dei cambiamenti climatici

Grazie al Lions Club

La sfida dei cambiamenti climatici

Per San Valentino l’appuntamento è stato per parlare del futuro. Ma non di coppia, bensì di tutta la popolazione.

Perché il Lions Club Contarina Delta Po ha organizzato una serata 14 febbraio allo “Stella d’Italia” di Adria con ospite il professore Paolo Tarolli, ordinario di idraulica agraria all’Università di Padova, che ha parlato della sua ricerca di frontiera, dell’importanza dei big data e dell’Ia, l’intelligenza artificiale, per l’agricoltura e per le le risposte alla grande e drammatica sfida del cambiamento climatico. Guardando al futuro ha usato un termine eloquente: “Minato”. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, lo ha definito: “Generalizzato e velocissimo: forse troppo avanti per porvi un argine. La parola d’ordine è azione”. E, sull’intelligenza artificiale ha amaramente notato che “l’Europa è marginale”.

Il professor Tarolli, spiegano dal Lions, “vanta non solo una vasta preparazione accademica, ma anche la frequentazione della vera università della vita: i quattro angoli del mondo. Dalla Cina, che dichiara di conoscere molto bene, all’Africa settentrionale e subsahariana, che descrive come neanche il cortile di casa; dall’Europa dell’Est alla parte più settentrionale dell’emisfero Boreale, vero termometro dell’inarrestabile crisi climatica: non c’è angolo del mondo che non ne abbia catturato l’interesse. Ma il vero oggetto della ricerca di Tarolli è il Mediterraneo, con cui abbiamo a che fare noi e il nostro futuro”.

Presenti alla serata i vertici del Consorzio di Bonifica Delta Po, la presidente Virginia Taschini e il direttore Rodolfo Laurenti, interessatissimi alla problematica. Il professore ha concentrato il suo sguardo su due temi bollenti, appunto i cambiamenti climatici e il loro contrasto attraverso lo sviluppo dell’Ai. Sul fronte dei cambiamenti climatici, solo notizie negative: l’area più settentrionale dell’emisfero boreale, l’Alaska e il Mar Glaciale Artico, solo per citare due esempi, registra rialzi di temperature più marcati che altrove, i mari si surriscaldano e innalzano il loro livello, le zone temperate si tropicalizzano, i fenomeni estremi sempre più imprevedibili e inarrestabili, Valencia docet, seminano distruzioni e morte, la risalita del cuneo salino minaccia le colture e rende siccitosi terreni un tempo umidi e desertifica quelli siccitosi.

“Sembra una resa ormai senza appello”. nota il Lions. Ma, aggiunge, “per chi non si arrende, non resta che un’opzione: agire. Ricercare soluzioni in ogni direzione – dall’emigrazione in aree meno a rischio al lavoro sullo sviluppo tecnologico, dall’implementazione dei big data al potenziamento delle capacità di calcolo”.

Purtroppo, ha rimarcato Tarolli, “mentre l’America corre e investe, e la Cina si sta attrezzando per mettersi almeno in pari, l’Europa appare in drammatico ritardo”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400