VOCE
lo scontro
18.02.2025 - 22:00
“Sto chiedendo delle verifiche. E non perché voglio affossare il progetto di Ecoambiente ma perché non voglio affossare il portafoglio dei cittadini”. Sono concentrati in queste poche parole i dubbi che il sindaco Valeria Cittadin nutre nei confronti della centrale per la produzione di biometano progettata da Ecoambiente a Sarzano e destinataria di un finanziamento Pnrr che sfiora i 12 milioni di euro per un investimento complessivo di 20 milioni.
Il futuro del progetto di Ecoambiente è rimasto sullo sfondo del consiglio comunale che lunedì è stato quasi interamente dedicato all’impianto a biometano proposto da Apis Ro1 nella campagna di Sarzano e autorizzato dalla Regione. E se l’intervento di Cittadin in aula non ha lasciato spazio a dubbi sul fatto che sia favorevole all’iniziativa privata perché “l’impianto è considerato dalla legge, e non dal sindaco, di pubblica utilità indifferibile e urgente”, sul progetto di Ecoambiente da tempo Cittadin ha tirato il freno a mano. E in aula, il sindaco ha fatto chiarezza su questo fronte, sollevando le contestazioni dell’opposizione.
Tutto parte dal fatto che la proposta di Ecoambiente riguarda una centrale da circa 20 milioni di euro che sarà alimentata con la cosiddetta Forsu, ovvero la “frazione organica del rifiuto solido urbano”. In altre parole, tratterà il rifiuto umido e gli sfalci del verde prodotti dagli utenti polesani. “Credo sia una strumentalizzazione quella di confondere un impianto che tratta gli scarti e le deiezioni di tipo animale e vegetale (quello di Apis, ndr) con un’azienda che tratta rifiuti - ha affermato Cittadin - Io non metto in contrapposizione niente e non voglio affossare niente ma ricordo che le due cose non sono paragonabili. Da una parte c’è un’azienda che tratta materiale biologico. Dall’altra ci sono i nostri rifiuti di umido: le due cose non sono in concorrenza. Io mi sto occupando di Ecoambiente perché credo che sia un’azienda patrimonio di tutti i cittadini e mi sto preoccupando di come il cronoprogramma dell’impianto a Forsu sia in stra ritardo. E in questo caso, visto che ci sono i fondi Pnrr, non ci si sta dentro a finirlo entro giugno 2026. Stiamo parlando di 20 milioni di euro, di cui 12 dal Pnrr, da spendere in 15 mesi. Riusciamo a metterlo in piedi? E se non riusciamo, sapete cosa succede? Che quei soldi dobbiamo pagarli noi tutti. E allora le bollette aumentano. Per questo sto chiedendo delle verifiche”.
Le contestazioni a Cittadin sono state più d’una dai banchi dell’opposizione, a partire dal capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato: “In genere non parlo di Ecoambiente perché sono un dipendente - ha chiarito - ma una cosa la voglio dire. Il sindaco è chiamato a tutelare in primis il patrimonio pubblico della città e del territorio, fatto dagli immobili, dalle infrastrutture ma anche dalle sue aziende e dal servizio pubblico che svolgono. Le rivalse politiche non servono a nulla. Sul piatto della bilancia deve sempre mettere il valore pubblico delle scelte che compie pensando prima di tutto al risultato pubblico che ottiene, altrimenti si creano fraintendimenti”. Analogamente, il capogruppo Pd Diego Crivellari ha sottolineato: “Siamo rimasti davvero perplessi, ma forse si tratta di un eufemismo, dalle ultime affermazioni del primo cittadino sull’impianto di Ecoambiente e sui fondi del Pnrr: non è coerente, non è corretto mettere sullo stesso piano i due progetti e utilizzare un’iniziativa sorta in ambito pubblico, frutto di una programmazione del pubblico, dei sindaci, come schermo o come cortina fumogena per sviare l’attenzione dal tema davvero centrale e di cui, infatti, ancora oggi stiamo discutendo: l’impianto a biometano di Sarzano”. Matteo Masin, capogruppo del Forum dei cittadini, ha incalzato: “L’impressione che si ha è che il sindaco si sia più concentrata a mettere in discussione il progetto di Ecoambiente piuttosto che a ragionare sul progetto privato. E non può succedere una cosa del genere”.
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