Lea è morta, falciata da un ubriaco

Creazzo, in provincia di Vicenza, è stata teatro di un evento tragico che ha sconvolto l'intera comunità. Domenica 16 febbraio, una bambina di soli 10 anni, Lea, è stata travolta da un Suv mentre camminava sul marciapiede insieme al padre e al fratellino. L'incidente ha avuto conseguenze devastanti: dopo tre giorni di coma, la piccola è deceduta a causa delle gravi lesioni cerebrali riportate. Questo dramma ha sollevato interrogativi profondi sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità individuale.

L'incidente si è verificato in un tranquillo pomeriggio domenicale, quando la famiglia stava passeggiando lungo il marciapiede. Improvvisamente, un SUV Hyundai Tucson bianco, guidato da un uomo di 50 anni, ha perso il controllo ed è piombato sulla famiglia. L'automobilista, un vicentino, era sotto l'effetto dell'alcol, come confermato dai risultati dell'alcol test che hanno evidenziato un elevato tasso alcolemico. Mentre il padre della bambina è rimasto illeso, il fratellino ha riportato ferite a una mano.

La procura ha aperto un'indagine per omicidio stradale, un reato introdotto nel codice penale italiano nel 2016 per punire con maggiore severità chi causa incidenti mortali guidando in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Questo caso potrebbe diventare emblematico nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza, un problema che continua a mietere vittime sulle strade italiane. La giustizia dovrà ora stabilire le responsabilità dell'automobilista e valutare le conseguenze delle sue azioni.