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LE REAZIONI

“Non svendiamo il Polesine”

Dalla Cia all'opposizione arriva un coro di "no"

“Non svendiamo il Polesine”

ROVIGO - Il consiglio comunale di lunedì, dedicato al biometano e all’impianto di Apis autorizzato a Sarzano continua a far discutere. Ad animare il dibattito, in particolare, sono stati gli interventi di alcuni consiglieri di opposizione come pure degli agricoltore della Cia che, per voce del presidente Erri Faccini, ribadisce quanto sostenuto in aula: “Non accettiamo di svendere il Polesine, abbiamo il dovere etico di proteggere il futuro dei nostri figli e della terra. Conveniamo sull’opportunità di attivare una transizione ecologica che vada nella direzione di una reale indipendenza energetica; non, però, a danno del territorio e dei suoi abitanti. Non solo. Auspichiamo di essere coinvolti prima, con un congruo anticipo, su scelte così impattanti per mondo agricolo”.

Dal canto suo, Palmiro Franco Tosini, capogruppo della lista Civica democratica inclusiva ha affermato che la proposta di Apis e quella di Ecoambiente vadano affrontate “congiuntamente, ma è sbagliato porre sullo stesso piano i due impianti a biometano”. I motivi sono numerosi ma, tra questi, spiccano il fatto che l’obiettivo di Ecoambiente sia “perseguire l’obiettivo strategico di autosufficienza territoriale”, il “pieno controllo della filiera” e la “invarianza nel tempo delle tariffe di conferimento”. Di fronte ai dubbi del sindaco Tosini, poi, incalza: “Mi chiedo quale sia il vero obiettivo di questa amministrazione comunale. Quello di agevolare e contribuire alla realizzazione di un’opera strategica ed indispensabile alla nostra comunità o quello di rallentarne la realizzazione disconoscendone ingiustificatamente le finalità e le utilità, non si sa per quali reali motivazioni”. Amaro è invece il commento del consigliere di Civica per Rovigo ed ex sindaco Edoardo Gaffeo per l’intervento in aula di Massimo Barbin, direttore della sede rodigina di Confindustria Veneto Est: “Di tutte le patetiche sceneggiate vissute in consiglio comunale, quella che più che mi ha colpito è stata l'intervento del direttore di Confindustria Rovigo, Massimo Barbin. Che non si è capito a che titolo sia stato invitato, dato che lui stesso ha esordito affermando che la ditta che ha ottenuto l'autorizzazione regionale per costruire l'impianto a biometano a Sarzano non è una loro associata”. Per poi concludere: “E’ un peccato che a Rovigo i vertici di questa associazione datoriale e che considero in generale un interlocutore serio e preparato, abbiano scelto di scendere così in basso. Io continuo a camminare a testa alta, nonostante le offese”.

Infine il capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato: “L’impressione che rimane del consiglio comunale è che le posizioni siano rimaste ferme, arroccate – ha asserito - Da un lato i comitati, alcune associazioni e l’opposizione hanno cercato di evidenziare le criticità derivanti da un progetto simile”. E ha chiuso: “Nessuno può tacciare gli abitanti di Sarzano, Mardimago e di Boara Polesine di ‘sindrome di Nimby’ perché in queste comunità, da più di trent’anni sono stati insediati impianti e discariche, sia pubblici che privati”.

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