VOCE
Cnv
20.02.2025 - 22:00
ADRIA - Tutti al lavoro per ripartire. Giovedì mattina, il quartier generale del Cantiere Navale Vittoria si presentava vuoto. Intorno alle 10, corridoi ed uffici della sede di via Leonardo Da Vinci erano deserti, sorvegliati a vista solamente dai tanti modellini delle imbarcazioni, sia storiche che recenti, custoditi all’interno delle teche collocate qua e là. Eppure, mai come in questi giorni, ossia da quando il 14 febbraio la società Cnv srl ha firmato il rogito notarile che ha siglato il passaggio di proprietà della storica azienda adriese, il Cantiere Navale è in fermento. E giovedì mattina non ha fatto eccezione. La palazzina degli uffici era infatti vuota per un motivo ben preciso: tutti i lavoratori erano radunati nella sala riunioni, a tu per tu con Roberto Cavazzana, numero uno della nuova proprietà Cnv srl, e con l’amministratore delegato Francescomaria Tuccillo, manager di lungo corso il cui ingresso nel board aziendale è diventato ufficiale nella serata di mercoledì.
La riunione con i dipendenti, 24 in totale, è durata oltre due ore. Subito dopo, Cavazzana e Tuccillo si sono spostati nell’altra sala riunioni della struttura, quella affacciata sul centro storico di Adria, per incontrare i tecnici dell’azienda. Tra un vertice e l’altro c’è stato il tempo per alcune foto, una breve conferenza di Cavazzana e, soprattutto, per lo scatto che sancisce l’inizio della nuova era del Cantiere Navale Vittoria: la stretta di mano tra Cavazzana e Tuccillo accompagnata dalla battuta di stampo calcistico: “Facciamo come l’allenatore che stringe la mano al nuovo ingaggio, ci manca solo la maglia”. Il clima, insomma, è disteso nonostante il lavoro da fare sia tanto. Tuttavia, come ha sottolineato Roberto Cavazzana, la strada verso il rilancio è tracciata e passa attraverso la messa a punto di un programma di interventi per la riorganizzazione aziendale presentato alla Regione e alle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi che farà approdare l’azienda al nuovo piano industriale in fase di definizione.
Il programma di interventi da 1 milione 420mila euro (1,2 milioni per investimenti relativi a impianti fissi e attrezzature e 220mila euro destinati a formazione e riqualificazione del personale) accompagna la richiesta di accesso alla cassa integrazione guadagni straordinaria per 12 mesi e sempre finalizzata alla riorganizzazione aziendale.
Cavazzana parte proprio da quest’ultimo aspetto: “La richiesta di cassa integrazione è necessaria ai fini della ristrutturazione, per mettere a posto le cose. E’ anche un’opportunità perché, avendo concluso da pochi giorni il rogito per l’azienda che attualmente è priva di commesse in atto, dobbiamo approfittare di questo periodo per riattivare i processi produttivi secondo le indicazioni del piano industriale. Soprattutto abbiamo la possibilità di preparare gli spazi produttivi in maniera adeguata. Ci sono integrazioni anche tecnologiche da apportare. Avevamo avvisato, ancora prima del rogito, di questa necessità della cassa integrazione e abbiamo trovato un piano di intervento condiviso che vorremmo attivare il prima possibile. Perché questo è il nostro obiettivo: partire il prima possibile”. Un passaggio, poi, Cavazzana lo fa sul piano industriale, del quale è stata preparata una bozza e che vede il Cantiere Navale Vittoria conservare il comparto della difesa come “core business” ma “puntiamo anche al settore civile - precisa Cavazzana - Intanto facciamo fare al Cantiere quello che sa già fare. E’ un Cantiere noto non solo a livello nazionale ma anche internazionale e questo ci dà già una credibilità notevole per approcciare i nuovi committenti in una prospettiva di ampliamento e di innovazione. Il nostro intervento non si ferma infatti al salvataggio e al rilancio del Cantiere ma anche a valutare possibili ulteriori investimenti sul territorio”.
L’approvazione del piano industriale arriverà nel giro di alcune settimane: “Ricordando che il rogito è stato firmato il 14 febbraio, una settimana fa - prosegue il numero uno di Cnv - rispetto alla bozza del piano industriale, abbiamo la necessità di considerare tutti gli aspetti della trattativa e mettere a punto tutti i dettagli per arrivare all’approvazione. Per questo servirà ancora qualche settimana. La priorità adesso è prepararsi per partire il prima possibile con la messa in sicurezza, il riordino e la riorganizzazione, la formazione e l’aggiornamento del personale, l’attivazione del piano industriale per poi controllare le manifestazioni di interesse, ne abbiamo già diverse, che possono portare a nuovi contratti, dunque a nuove commesse. Tutte queste cose devono essere messe in fila in modo tale da attivare un percorso di rilancio efficace e ordinato”.
A questo punto, resta solo un punto di domanda: quando torneranno al lavoro le maestranze? “Avremmo voluto cominciare subito ovviamente - conclude Cavazzana - ma ci sono da fare dei lavori di aggiornamento e formazione. La richiesta di cassa integrazione è di un anno ma contiamo davvero nel giro di qualche mese di ricominciare la produzione almeno in qualche settore”.
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