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Crisi di giunta, l’assessore al bivio

Incertezza sulla sorte del responsabile degli eventi. Rossini si avvicina alla maggioranza

Crisi di giunta, l’assessore al bivio

Crisi o non crisi? E’ questo il dilemma che sta attanagliando da giorni la giunta del sindaco Valeria Cittadin e al quale non è ancora stata trovata una risposta. Il dilemma, ormai è noto, riguarda il futuro dell’assessore Matteo Zangirolami, perché da settimane sembra sul punto di essere revocato. Ma dopo il silenzio calato sulla vicenda durante lo scorso fine settimana, con le bocche che sono rimaste rigorosamente cucite e nessuno che avesse voglia di commentare il clima di tensione che si respira a palazzo Nodari in questi giorni, ieri qualcosa “dall’alto” si è mosso. Sì, perché il sindaco nel primo pomeriggio ha incontrato il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e senatore Luca De Carlo alla presenza dello stesso Zangirolami. L’ipotesi, a vertice in corso, era che fosse scattata un’operazione diplomatica di alto rango per favorire una tregua tra Cittadin e il suo assessore in modo tale da scongiurare, ancora una volta, il ritiro delle deleghe. Ma, appunto, si tratta solo di un’ipotesi. Perché in realtà, quale sia stato l’esito della riunione resta un grosso punto di domanda. Le bocche, infatti, sono rimaste serratissime per l’intera giornata. Oggi, forse, si saprà qualcosa di più ma si tratta, ancora una volta, di una ipotesi. Segno che la fase è delicata. Talmente delicata che neanche Filippo Zangheratti, collaboratore dell’ufficio di supporto al sindaco, che pure è il braccio destro di Cittadin e la assiste in tutto e per tutto nell’attività amministrativa e politica, è stato ammesso a partecipare alla riunione. Non solo. Neanche i consiglieri comunali del gruppo FdI sono stati messi al corrente del risultato del confronto Cittadin - De Carlo.

L’unica cosa certa è che i consiglieri avrebbero dovuto riunirsi lunedì alle 18, su convocazione del capogruppo Renato Campanile, con l’intento di ribadire la loro stima verso Zangirolami e chiedere a Cittadin che, se proprio la fiducia nell’assessore non fosse recuperabile, almeno gli venisse data la possibilità di rassegnare le dimissioni. Un’operazione, questa, che era stata valutata come il riconoscimento di una dignità politica totalmente assente, invece, nel caso venisse silurato. Invece, la riunione del gruppo è stata annullata lunedì pomeriggio, intorno alle 16. E a quanto pare, sarebbe stato lo stesso Zangirolami a chiedere a Campanile di revocarla. Il motivo? Anche questo resta avvolto nel mistero. Mistero che si infittisce se si considera che subito dopo l’incontro con il senatore De Carlo, Cittadin ha incontrato il capogruppo della lista civica Noi Rovigo Ci Piace Antonio Rossini. E’ la seconda volta che accade nel giro di pochi giorni. Un altro incontro tra i due si era tenuto giovedì scorso e, guarda caso, domenica Rossini ha diramato un comunicato stampa dai toni poco amichevoli nei confronti di Zangirolami a proposito delle spese sostenute per l’organizzazione degli eventi natalizi. Per qualcuno è il segnale che Rossini sarebbe pronto a fare il “grande passo” ed entrare ufficialmente in maggioranza anche per compensare i numerosi mal di pancia tra i consiglieri che serpeggiano ormai da un po’.

Insomma, i punti di domanda restano tanti, le risposte poche per non dire zero mentre le congetture si sprecano: Zangirolami alla fine verrà revocato? Si dimetterà? Oppure è stato nuovamente “graziato” e, dunque, resta in giunta? Una risposta a tutte queste domande per il momento non c’è. Tra l’altro, sembra che per qualche giorno il sindaco non possa firmare l’eventuale decreto di revoca delle deleghe ma per un motivo strettamente burocratico: sono assenti dal servizio sia il segretario generale che il suo vice e, anche a volerlo, prima di giovedì l’atto non può essere predisposto. Una tregua forzata o una imprevista pausa di riflessione.

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