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Scatta l’allerta arancione

Smog a livelli insopportabili

Scatta l’allerta arancione

Da giorni stiamo respirando aria da allerta... arancione e da domani - almeno secondo i dati Arpav - sarà infatti allerta 1 per le concentrazioni di polveri sottili nell’aria.

In particolare, a Rovigo solo nella giornata di ieri eravamo a livelli di smog, ovvero di Pm10, ben al di sopra dei limiti consentiti: concentrazioni tra i 90 e 100 microgrammi per metro cubo (ug/m3), mentre nel Delta superavamo i 100 microgrammi per metro cubo, quando il limite è, lo ricordiamo, di 50 microgrammi per metrocubo. Praticamente il doppio.

L’allerta 1, dunque, scatterà per domani e per mercoledì, visto che la qualità dell’aria è peggiorata in un crescendo a partire da giovedì 20 febbraio scorso, quando le concentrazioni erano pari a 66 microgrammi per metro cubo. I livelli sono saliti a 77 venerdì scorso, poi ancora a 87 sabato, fino a 108 microgrammi per metro cubo domenica 23. Un’accelerata che non si è fermata nemmeno oggi, appunto, e che - secondo le previsioni - nemmeno domani si placherà.

Con l’allerta 1 le misure previste per il contenimento dello smog sono i divieti di circolazione in città dalle 8 alle 18m30 di motocicli Euro 0 e 1, veicoli a Benzina fino a Euro 2, a Gasolio fino a Euro 5 (per i mezzi pesanti fino a Euro 4). Limitazioni anche per quanto riguarda l'accensione degli impianti termici (compresi i caminetti e le stufe a biomassa legnosa/pellet), le combustioni all'aperto di materiale vegetale (compresi barbecue e i falò rituali), i fuochi d'artificio a scopo di intrattenimento e gli spandimenti di liquami zootecnici.

Il grande vulnus dell’ordinanza, che anche il Comune di Rovigo ha emesso nell’ottobre scorso e valida fino al settembre prossimo, sono i controlli. Chi vigila sul corretto utilizzo dei riscaldamenti negli edifici pubblici e privati? E quante multe vengono elevate in caso di limitazione della circolazione, in allerta arancione o rossa? E’ una domanda a cui le amministrazioni comunali non hanno mai saputo rispondere. Il che declassa le ordinanze a semplici moral suasion nei confronti dei cittadini, che pure dovrebbero avere a cuore la salute dei loro polmoni e delle vie respiratorie.

Nel rapporto Mal’aria 2025 di Legambiente, Rovigo si piazza con 57 sforamenti delle Pm10 in centro e 53 a Borsea tra le città più inquinate d’Italia. La prima è Frosinone con 70 sforamenti di polveri sottili. Segue Milano con 68. Al terzo posto in assoluto la centralina di Verona-Borgo Milano con 66 giorni, seguita da quella di Vicenza-San Felice con 64; Padova-Arcella con 61, Venezia-via Beccaria 61.

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