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A 11 anni riempie di botte il docente

Ha aggredito il suo insegnante di sostegno

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A Due Carrare (Padova), un episodio di violenza scolastica ha scosso profondamente la comunità. Un insegnante di sostegno, Roberto, è stato aggredito da un suo allievo undicenne, di origini marocchine, durante l'orario scolastico.

L'episodio, avvenuto dopo la ricreazione, ha visto il giovane studente colpire il docente con calci e pugni, lasciandolo con lesioni che hanno richiesto l'intervento del Pronto Soccorso. Roberto, che risiede ad Abano, ha raccontato di non aver potuto reagire durante l'aggressione, essendo il suo aggressore un minore con un deficit di apprendimento medio-grave. "Ho potuto solo stare fermo, prenderle senza fiatare", ha dichiarato il docente, evidenziando la sua impotenza di fronte a una situazione così delicata.

L'aggressione è avvenuta in un momento di apparente calma, mentre Roberto si preparava a entrare in classe per l'ora di Geografia. Nessuno dei 16 compagni di classe ha osato intervenire, comprensibilmente intimoriti dalla violenza della scena. Dopo essersi calmato, il ragazzo è stato portato dal preside per i richiami del caso. Questo episodio non è stato un caso isolato. Già due settimane prima, Roberto aveva subito un'aggressione meno grave dallo stesso studente, che gli aveva causato ematomi alle braccia. "Non capisco perché ce l’abbia così con me", ha confessato il docente, sottolineando come il ragazzo rifiuti l'aiuto dell'insegnante di sostegno, nonostante il suo evidente bisogno.

Roberto, dopo essere stato dimesso dall'ospedale con una prognosi di sei giorni, ha espresso il suo timore di tornare in classe. "Sono sinceramente spaventato a tornare in classe e ad affrontare questo giovane", ha ammesso, preoccupato che la situazione possa degenerare ulteriormente. La paura di un'escalation di violenza, magari con l'uso di armi, è un pensiero che non riesce a scacciare. Il docente si trova ora in una posizione difficile, incerto se sporgere denuncia contro il giovane aggressore. La paura di possibili ritorsioni da parte del ragazzo o della sua famiglia lo trattiene dal prendere una decisione definitiva. "È una situazione davvero complicata e non vedo l’ora finisca questo anno scolastico per togliermi questo peso", ha concluso Roberto.


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