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taglio di po

Recuperati rifiuti degli anni '50

Un'altra grande impresa

Recuperati rifiuti degli anni '50

Un fiume di plastica continua a scorrere lungo il Po, soffocando le sue sponde e minacciando l’intero ecosistema. Il 22 e 23 febbraio oltre 130 volontari provenienti da diverse regioni, tra cui Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna, si sono uniti per arginare questa emergenza, ripulendo l'argine del Po di Venezia e raccogliendo una quantità impressionante di materiale di ogni tipo.

“Purtroppo abbiamo superato il record dello scorso anno - ha dichiarato Riccardo Mancin, referente di Plastic Free - Per fortuna la partecipazione di volontari da diverse parti d'Italia testimonia una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali. Anche se non si tratta dei loro rifiuti o della loro terra, sanno che è importante esserci”.

L’associazione Plastic Free, nata da pochi anni, sta diventando un vero e proprio movimento nazionale. “I numeri parlano chiaro - ha affermato Mancin - Coinvolgiamo sempre più persone, collaboriamo con scuole, enti, istituzioni e il mondo dello sport. Cerchiamo di arrivare ovunque in maniera capillare”.

Durante le giornate di pulizia, sono stati trovati rifiuti di ogni tipo, compresa plastica risalente agli anni '50 e '60, a testimonianza che è un problema ormai radicato da più di 70 anni. Nonostante gli sforzi, il problema degli abbandoni seriali di rifiuti persiste. “In Polesine siamo devastati - ha sottolineato - Andiamo a recuperare, puliamo, ma dopo qualche settimana è già tutto come prima. Le istituzioni devono cercare di fare di più; è un dovere controllare, fare sanzioni e a intervenire anche con sanzioni penali”.

Nonostante la frustrazione per la continua ricomparsa dei rifiuti, Mancin rimane ottimista. “Quello che mi dà la forza è vedere le facce felici delle persone che, pur stanche, hanno realizzato l'obiettivo di dare una mano per la causa - ha concluso - Tornano con una presa di coscienza sul problema, fondamentale per continuare questa crociata verso il vandalismo e la poca cura dell’ambiente”.

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