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L'ultimo abbraccio della città a Gigi

Il notissimo giornalista sportivo

E’ un pallone quello che, avanti e indietro nel campo, ha attraversato primavere, tornei, compagini, squadre,  partite, in sostanza, la vita di Gigi Patrian: nella mattinata di oggi, martedì 4 marzo, nel santuario della Madonna Pellegrina in Commenda, l’ultimo saluto commosso alla “voce” del calcio rodigino spentosi lo scorso 28 febbraio alla soglia degli 80 anni, l’ultimo passaggio di quel pallone che ha sempre inseguito.

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Erano in tanti coloro che, tra commozione e ricordi che fanno ancora sognare, hanno voluto portare l’ultimo saluto a Gigi: dietro al feretro, la famiglia, gli amici di una vita e anche il vice sindaco, assessore allo sport, Andrea Bimbatti.

“Passione per il calcio, come giocatore prima, allenatore poi, fino a diventare la voce del calcio di Rovigo, oltre a tutto questo c’era anche un altro fatto; ha rimarcato don Paolo Cestarollo, nell’omelia - era un credente, ha creduto nella vita e nel modo di impiegarla bene, per gli altri, per la formazione e la comunità”.

Originario di Volto di Rosolina, Patrian - come agente di commercio per vari marchi dell’industria agroalimentare - aveva vissuto prima a Rovigo, poi Adria e infine Villadose dove, ritirato dalla scena pubblica, combatteva da anni una lunga battaglia contro il male che l’ha logorato.

Tra i presenti, specie per gli appassionati sportivi del capoluogo, grande commozione: Gigi aveva infatti raccontato fin dal 2001 ai microfoni di Delta Radio sport, minuto per minuto, la salita in serie D del Rovigo, un’impresa che ha fatto brillare gli occhi a tanti, e anche scendere qualche lacrima nel sogno concreto di rivaleggiare con la Spal. Volto di Telestense, ideatore di “Lunedì sport” su Prima Free e voce fissa della rimonta del Rovigo, Patrian ha lasciato un ricordo vivido che continua a tramandare passione, dedizione e amore per lo sport e i suoi valori.

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