VOCE
l'appello
04.03.2025 - 19:58
“L’obiettivo è quello di abbassare l'Iva sulle ostriche per contrastare il prezzo e mettere più utenti possibili nella condizione di poter acquistare questo prodotto che non deve essere di lusso, ma è un prodotto sano che viene da un prezioso lavoro degli acquacoltori e può mettere in condizione di creare ricchezza e reddito per queste categorie che sono per noi strategiche ed importanti".
A dirlo è stato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ieri, durante la degustazione di ostriche al Senato promossa dal senatore di FdI Alberto Balboni.
L’uscita del ministro, che a prima vista può strappare un sorriso, va però contestualizzata. Perché si inserisce in una strategia di risposta al problema del granchio blu. Perché l’ostrica ha un guscio più resistente della vongola e, quindi, sopravvive agli assalti dell’invasore che ha sconvolto la pesca nel Delta.
Unica pecca dell’evento, il fatto che la degustazione ha sì visto protagoniste le ostiche del Delta, ma non le ostriche rosa di Scardovari, bensì quelle del Delta ferrarese, della sacca di Goro. Ma il problema è lo stesso e va ben oltre i campanili.
E, il ministro Lollobrigida ha spiegato come i pescatori del Delta “rappresentano una realtà drammatica, colpita in particolare dal fenomeno della fluttuazione in abbondanza del granchio blu cioè una proliferazione della specie che ha messo in ginocchio gli acquacoltori. Il governo è intervenuto in maniera massiccia. Ha nominato un Commissario e ha stanziato 49 milioni circa di euro per il settore riuscendo a compensare le criticità. Ma la compensazione non può che avere una visione strategica che è quella di riuscire ad utilizzare e valorizzare dei prodotti che possono mettere in condizione le comunità colpite di resistere e sopravvivere in questa fase rilanciando la propria attività".
"Non rinunciamo certamente al mercato legato alla venericoltura e alla mitilicoltura, però accanto a queste, abbiamo valorizzato il granchio blu, abbiamo detto fin dalla prima volta che era un problema, ma poteva essere una risorsa, e grandi investitori stanno intervenendo in questo settore, anche con fondi privati, per creare una filiera competitiva di quel prodotto e accanto abbiamo ovviamente alcuni prodotti che sono più resistenti al granchio blu, tra cui le ostriche che sono un bene di lusso perché sono care. Non è che la natura le ha fatte come bene di lusso. Quindi, avere la possibilità di avere una fiscalità in linea con la fiscalità che esiste nel resto d’Europa, mette i nostri acquacoltori nella condizione di competere alla pari. E questo è lo sforzo che stiamo facendo”.
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