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Ucciso e chiuso in due sacchi, caccia al coinquilino

Le indagini hanno imboccato con decisioni la pista dell'omicidio

Omicidio a Limena: il mistero della casa dei profumi e il coinquilino scomparso

Il cadavere di Franco Bernardo Bergamin, ottantenne residente a Limena, è stato rinvenuto in circostanze che sembrano uscite da un romanzo giallo. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, era nascosto in due sacchi neri e chiuso in un armadio, con le caviglie legate da fascette. La scena del crimine, scoperta dai carabinieri il 6 marzo 2025, era resa ancora più surreale dalla presenza di numerose boccette di profumo aperte, disposte lungo tutto il perimetro della casa. Un tentativo, forse, di mascherare l'odore della morte.

L'allarme è stato dato dal cognato di Bergamin, preoccupato per la prolungata assenza di notizie. Dopo ripetuti tentativi di contattare l'anziano, il familiare ha deciso di recarsi personalmente presso l'abitazione di via Papa Giovanni XXIII. Qui, una vicina ha confermato i suoi timori: non vedeva né sentiva Bergamin da più di una settimana. La scoperta del corpo è avvenuta dopo l'intervento dei vigili del fuoco, che hanno forzato la porta chiusa dall'esterno.

Franco Bergamin viveva da due anni con un uomo di quarantacinque anni. Tuttavia, ciò che sembrava una tranquilla coabitazione si sarebbe trasformato in un incubo, culminato in una lite violenta, come testimoniato dalle anziane sorelle che abitano al piano inferiore.

Le due donne hanno riferito di aver sentito forti rumori e urla nella notte, seguiti da un inquietante silenzio nei giorni successivi. Un silenzio che ha destato sospetti, considerando le abitudini di Bergamin, solito uscire di casa per passeggiate o commissioni. Questo silenzio è stato rotto solo dall'arrivo del cognato, che ha portato alla scoperta del delitto.

Il principale sospettato è il coinquilino quarantacinquenne, visto per l'ultima volta da una delle vicine lo scorso lunedì, a una settimana dal presunto litigio. La sua scomparsa e il suo silenzio lo rendono un elemento chiave nelle indagini. I carabinieri lo stanno cercando per ottenere la sua versione dei fatti, cruciale per chiarire le circostanze della morte di Bergamin.

Sul luogo del delitto sono intervenuti il pm Marco Brusegan e il medico legale Antonello Cirnelli, che hanno iniziato a ricostruire la dinamica dell'omicidio. Le ipotesi investigative non escludono che il giovane coinquilino possa aver agito in un impeto di rabbia, forse durante la notte in cui le sorelle hanno sentito il trambusto. La disposizione dei profumi e il nastro adesivo usato per sigillare la stanza indicano un tentativo deliberato di occultare il crimine.




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