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Giovane accoltellato tra le calli: è grave

Caccia agli aggressori

Accoltellamento a Cannaregio: un enigma tra le calli di Venezia

Venezia si trova a fare i conti con un episodio di violenza che ha scosso la tranquillità delle sue calli. Un giovane tunisino di 26 anni è stato accoltellato in pieno giorno, in una delle zone più frequentate del sestiere di Cannaregio. L'episodio, avvenuto lunedì 10 marzo, ha sollevato interrogativi e preoccupazioni tra i residenti e le autorità locali.

Nel cuore di Venezia, precisamente in salizada San Canzian, due gruppi di cittadini nordafricani si sono scontrati in un confronto che è rapidamente degenerato in violenza. Il 26enne tunisino è stato pugnalato a una coscia, con la lama che ha sfiorato pericolosamente l'arteria femorale. Trasportato d'urgenza all'ospedale dell'Angelo a Mestre, il giovane è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la ricostruzione della vena danneggiata. Sebbene le sue condizioni siano gravi, i medici hanno rassicurato che non è in pericolo di vita.

Le immagini di una telecamera di sorveglianza di un negozio locale hanno catturato il momento cruciale dell'incontro tra i due gruppi. Sebbene l'arma non sia visibile nel filmato, si vede chiaramente il giovane tunisino cadere a terra. Gli aggressori sono fuggiti immediatamente, mentre il ferito si è trascinato fino all'osteria Ae Forcoe, dove è stato soccorso da un medico di passaggio. La polizia, giunta rapidamente sul posto, ha chiuso la calle per effettuare i rilievi e ha iniziato a interrogare gli amici del ferito per ricostruire l'accaduto.

Le indagini si concentrano su un possibile movente legato allo spaccio di droga, un problema noto nella zona di Cannaregio. Tuttavia, il giovane tunisino non ha precedenti specifici per spaccio, il che complica ulteriormente il quadro investigativo. Non è chiaro se l'incontro fosse stato pianificato per un regolamento di conti o se si sia trattato di un incontro casuale sfociato in violenza. Le autorità sono fiduciose di poter identificare e catturare i responsabili grazie alla videosorveglianza diffusa nella zona.


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