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veneto
12.03.2025 - 08:08
La comunità di Creazzo è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di molti. Domenica 16 febbraio, un incidente stradale ha spezzato la vita della piccola Lea Stevanovic, una bambina di soli 10 anni. Un carrozziere di 56 anni, è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale aggravato. La decisione di porlo agli arresti domiciliari è stata presa dal gip del tribunale di Vicenza, Matteo Mantovani, su richiesta della procura.
Era un pomeriggio come tanti altri a Creazzo, quando il destino ha deciso di cambiare le vite di molte persone. Intorno alle 13.30, Lea si trovava in un parcheggio di viale Italia, accompagnata dal padre e da un amico. All'improvviso, un Suv guidato da Zattera è uscito di strada, piombando sul parcheggio e travolgendo la bambina. Lea è stata colpita in pieno, finendo sul cofano del veicolo prima di cadere a terra. L'altro bambino presente è stato fortunato, riportando solo lievi contusioni. La chiamata al 118 è stata immediata, ma i traumi subiti da Lea si sono rivelati troppo gravi. Dopo due giorni di agonia, la bambina si è spenta, lasciando un vuoto incolmabile.
La morte di Lea ha colpito profondamente la comunità di Creazzo e non solo. La bambina, di origine serba e di religione ortodossa, era ben integrata nella vita sociale del paese, partecipando attivamente agli eventi della parrocchia di Altavilla. La chiesa, gremita di persone, ha ospitato l'ultimo saluto alla piccola, un momento di commozione e riflessione per tutti i presenti. Il corpo di Lea è stato poi trasferito in Serbia, dove si sono svolti i funerali. La sua famiglia, composta dai genitori, un fratellino e una sorellina, è ora alle prese con un dolore inimmaginabile.
A quasi un mese dall'incidente, la giustizia ha mosso i suoi passi. Il conducente è stato posto agli arresti domiciliari, una misura cautelare che riflette la gravità delle accuse a suo carico. Il tasso alcolemico rilevato nel suo sangue era di 1,7 grammi per litro, ben oltre il limite legale di 0,5. Questo elemento è stato determinante per gli inquirenti, che lo considerano la causa principale dell'incidente. Zattera, noto nella comunità come titolare di una carrozzeria, è descritto dai suoi legali come un uomo distrutto moralmente, incapace di affrontare le conseguenze delle sue azioni.
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