VOCE
il caso
12.03.2025 - 07:51
Sulla trafficata statale Romea, un'autostrada che attraversa il cuore del Nordest italiano, un autovelox ha recentemente attirato l'attenzione non per la sua consueta funzione di deterrente, ma per una questione legale che potrebbe avere ripercussioni significative. Un automobilista di Dolo, un cinquantenne, si è visto annullare una multa di 180 euro per eccesso di velocità grazie a un cavillo tecnico: l'autovelox non era omologato. La giudice di pace Michela Girardi ha accolto il ricorso dell'uomo, sostenuto dall'avvocato Federico Veneri, che ha contestato la mancanza di omologazione e taratura dell'apparecchio. Questo episodio non è solo una vittoria personale, ma potrebbe rappresentare un precedente legale di grande importanza.
La sentenza si basa su una distinzione cruciale tra "approvazione" e "omologazione", due termini che, sebbene possano sembrare sinonimi, hanno implicazioni legali molto diverse. La Corte di Cassazione, in un'ordinanza del 18 aprile 2024, ha chiarito che l'approvazione è solo un passo preliminare verso l'omologazione, che è invece un processo tecnico necessario per garantire la precisione e l'affidabilità degli strumenti di rilevazione. Senza omologazione, i dati raccolti da un autovelox non possono essere utilizzati come prova in tribunale. Questa distinzione non è solo semantica, ma fondamentale per la giustizia e la trasparenza delle sanzioni stradali.
La decisione della giudice Girardi potrebbe avere un impatto significativo, specialmente considerando che l'autovelox in questione si trova su una delle arterie più trafficate della provincia. La Romea è nota per il suo traffico intenso e per essere un punto nevralgico per i controlli di velocità. Se altri automobilisti seguissero l'esempio del cinquantenne di Dolo, potremmo assistere a una serie di ricorsi simili, mettendo in discussione la validità di molte altre multe emesse in circostanze analoghe.
La polizia locale dell'Unione dei Comuni della Riviera del Brenta ha difeso la propria posizione citando diverse circolari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che suggeriscono una sostanziale equivalenza tra approvazione e omologazione. Tuttavia, la sentenza della Cassazione e la decisione della giudice Girardi indicano chiaramente che questa interpretazione potrebbe non essere sufficiente a sostenere la validità delle multe emesse con strumenti non omologati.
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