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Ocjo, con la sicurezza non si scherza

Organizzato da Delta Group e Confindustria Veneto Est, il vicepresidente Scabin: “Non possiamo permetterci di trascurare incolumità e protezioni”

Ocjo, con la sicurezza non si scherza

“Oggi non possiamo permettertici di trascurare la sicurezza. E’ una questione non solo etica ma necessaria, prioritaria in sostanza”. Sono state queste le parole di Carlo Scabin, vicepresidente di Confindustria Veneto Est delegato per il territorio di Rovigo e presidente Delta group agroalimentare srl, all’evento tenutosi ieri nella sala Eracle di Porto Viro. “Ocjo - la sicurezza è di scena”, il titolo dell’iniziativa promossa da Delta group agroalimentare, in collaborazione con Confindustria Veneto Est, che ha posto sul palco, letteralmente, il tema della sicurezza sul lavoro.

Storie di vita concreta, esperienze di chi porta, in prima persona, i segni indelebili dell’infortunio e un’inedita chiave teatrale: il vasto pubblico arrivato in sala - dirigenti, imprenditori e tanti studenti dell’Enaip della città - ha assistito a uno spettacolo diverso dal solito, una chiave innovativa per imprimere sorrisi e riflessioni, lontano dai soliti cliché. E proprio agli studenti e ai giovani in genere ha voluto rivolgere parte del suo intervento Scabin: “Rimanete sempre coi piedi per terra, abbiate cura di voi e di chi vi circonda, non smettete mai di sognare”.

“Abbiamo voluto dare un taglio diverso nel far cultura della sicurezza: una rappresentazione di tipo teatrale - gli ha fatto eco Massimo Barbin, direttore territoriale Confindustria - ha un’efficacia importante proprio nel voler lasciare, nella mente di chi partecipa, un segnale chiaro: non si scherza con la sicurezza. Auspico che oggi, studenti, imprenditori, rappresentanti istituzionali, possano portare a casa un’esperienza in più, da trasferire affianco a chi, quotidianamente, opera vicino a loro”.

Trasmettere e formare, ma soprattutto, sapere: il 2025 si è infatti aperto con una contestazione amara che ferisce. Il Veneto, secondo per numero di vittime sul lavoro solo alla Lombardia, nel primo mese dell’anno ha registrato già 8 decessi. A fine gennaio, l'incidenza è stata pari a 2,2 morti per milione di occupati.

Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti - la Polizia, il questore di Rovigo, Eugenio Vomiero, la deputata Nadia Romeo, il senatore Bartolomeo Amidei, gli assessori regionali, Valeria Mantovan e Cristiano Corazzari, Gian Michele Gambato, vicepresidente della Camera di Commercio Venezia-Rovigo, e ancora, i rappresentanti dell’ente parco regionale del Delta del Po e di Coldiretti - alta l’attenzione sul tema.

Dopo i saluti di Thomas Giacon, vicesindaco del comune di Porto Viro, che ha aggiunto: “Di sicurezza non si parla mai abbastanza, è necessaria consapevolezza”, ha preso la parola Loredano Grande, delegato alla sicurezza di Confindustria Veneto Est, Marco Franzoni ha aperto i lavori incentrando il focus sulla sicurezza come stile di vita, più che mero obbligo legislativo o formativo. Non è un caso, infatti, se proprio i cosiddetti dispositivi di protezione individuale (dpi) siano uno scoglio ancora da appianare in merito al loro corretto e effettivo utilizzo. La causa? Molto spesso la troppa, eccessiva, confidenza con il lavoro svolto, la frase trita “si è sempre fatto così” ma anche la non corretta valutazione dei rischi. Secondo i dati, è del +33,3% l’aumento di vittime sul lavoro a livello nazionale: gennaio 2025 ha contato 60 decessi, 15 in più rispetto allo stesso mese l’anno precedente.

Condotto dalla giornalista Fiammetta Benetton, l’incontro è proseguito con il cuore dell’evento: il teatro. Dopo la testimonianza di Flavio Frigè e Bruzio Brisignano, è partito “626: sketch sulla sicurezza sul lavoro (ridiamo ma pensiamoci su)”. Risate, allegria dolce-amara per comunicare imprimere un messaggio forte: “Ocjo” alla prevenzione, una scelta di vita, che salva la vita.

 

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