VOCE
veneto
17.03.2025 - 18:41
Nel cuore del Nordest italiano, un fenomeno inquietante sta prendendo piede tra i giovani: le sfide pericolose sui social network. Queste pratiche estreme, che spesso mettono a repentaglio la vita di chi le compie, stanno destando preoccupazione tra le autorità e le comunità locali. Ma cosa spinge i giovani a partecipare a questi giochi rischiosi? E quali sono le conseguenze di queste azioni?
Negli ultimi anni, le sfide pericolose sui social media sono diventate una sorta di rito di passaggio per molti giovani. Tra le più recenti, quella di salire sulle gru dei cantieri e scattare una foto senza utilizzare le mani per reggersi. Questa pratica, che ha già superato in popolarità il pericoloso selfie sui binari ferroviari, si sta diffondendo rapidamente grazie alla facilità con cui è possibile accedere ai cantieri. Le polizie postali di Trieste, Pordenone e Udine sono in allerta, monitorando attentamente i social network per prevenire tragedie.
Le sfide sui social non si limitano alle gru. Il "balconing", ad esempio, consiste nel saltare da un balcone all'altro o in una piscina da un'altezza di almeno cinque metri, spesso sotto l'effetto di alcol o droghe. Il binge drinking, invece, è un'altra pratica diffusa tra i giovani pordenonesi, che consiste nell'assunzione rapida di grandi quantità di alcol per raggiungere uno stato di ubriachezza immediata. Un altro gioco pericoloso è il "cocking game" o "space monkey", che prevede un finto strangolamento per bloccare l'afflusso di ossigeno al cervello, causando una temporanea perdita di sensi. Questa pratica può provocare gravi lesioni cerebrali o addirittura la morte. Nei pronto soccorso della regione, non è raro vedere giovani con gli occhi infiammati a causa dell'"eye balling", che prevede l'uso di superalcolici come collirio, con rischi di danni permanenti alla vista.
Di fronte a questa emergenza, le autorità locali e le forze dell'ordine stanno intensificando gli sforzi per monitorare e prevenire questi comportamenti. Tuttavia, la soluzione non può limitarsi alla sorveglianza. È fondamentale coinvolgere le famiglie, le scuole e le comunità locali in un dialogo aperto e costruttivo sui rischi associati a queste pratiche. Educare i giovani sui pericoli delle sfide estreme e promuovere un uso consapevole dei social media sono passi essenziali per contrastare questo fenomeno. Le scuole possono svolgere un ruolo chiave, integrando nei programmi educativi momenti di riflessione e sensibilizzazione.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE