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“Sono stati momenti brutali”

Le dure parole del sindaco mentre e un ospite della Casa di riposo depone una rosa sulla targa

“Sono stati momenti brutali”

“Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto”: le parole del grande poeta Eugenio Montale esprimono pienamente pensieri e sentimenti di ospiti, operatori e tutto il team della Casa di riposo. E ieri mattina Corrado, uno degli ospiti, accompagnato dalla direttrice del Csa Paola Spinello, ha deposto una rosa con le parole del poeta sulla targa che ricorda le vittime del Covid, davanti al ciliegio della memoria a significare che la vita continua a rifiorire.

Quelle parole del poeta esprimono anche pensieri e sentimenti di tutta la comunità adriese che ieri mattina si è ritrovata con le sue massime espressioni istituzionali, militari, civili e sociali davanti a quella targa e a quel ciliegio nella “Giornata dedicata al ricordo delle vittime da Covid”. Cerimonia breve, semplice ma particolarmente significativa e con momenti di sincera commozione. In particolare quando il sindaco Massimo Barbujani ha ricordato che “proprio in quei giorni mia mamma era in ospedale e non ho potuto esserle vicino negli ultimi istanti di vita: un dolore nel dolore”. Al punto che il sindaco arriva a dire “sono stati per tutti momenti brutali”.

Toccante anche la commozione di Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss 5 Polesana nel ricordare che “in quei giorni abbiamo perso tanti cari amici, ognuno di noi in quel periodo ha perso almeno una persona cara e questa resta una ferita che difficilmente si potrà sanare”. Quindi Girardi ha ricordato “lo sforzo imponete che tutti hanno messo in campo per questo è importante ricordare quei giorni, quelle settimane, quei mesi perché ognuno ha saputo dare il meglio di sé, mentre eravamo privati anche della libertà”.

Da parte sua Andrea Roccato, presidente della Croce verde, presente alla cerimonia con una numerosa delegazione di operatori e volontari dell’associazione, ha sottolineato con forza che “quell’esperienza drammatica ha segnato tutti in profondità, nello stesso tempo ha fatto prevalere il meglio di ciascuno come singolo e come gruppi. E’ stato a dire poco sorprendente vedere, in quei giorni, tanti volontari presentarsi per la prima in Croce verde e mettersi a disposizione, chiedendo semplicemente che cosa c’era da fare e c’era tantissimo da fare. Il ricordo – conclude Roccato – va alle vittime e a tutte per persone che hanno sofferto in quel periodo, ma è doveroso un ringraziamento a tutti coloro che non si sono tirati indietro”. Subito dopo il presidente di Croce verde ha deposto un mazzo di fiori, quindi un minuto di silenzio a conclusione della cerimonia.

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