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veneto
20.03.2025 - 07:56
Sant'Urbano, un tranquillo comune della Bassa padovana, è stato recentemente teatro di un evento che ha dell'incredibile. Non si tratta di un furto di gioielli o opere d'arte, ma di qualcosa di molto più insolito: l'erba del parco giochi della frazione Ca’ Morosini. Un episodio che ha lasciato senza parole gli abitanti e il sindaco Dionisio Fiocco, che ha commentato con un misto di incredulità e ironia: "Non ho nemmeno le parole per commentare un furto del genere. È vero che ormai non dobbiamo più stupirci di nulla, ma qui siamo davvero al paradossale, se non al comico".
Il furto è avvenuto con una precisione quasi chirurgica. Qualcuno ha ritagliato una porzione di tappeto erboso dall'area giochi, lasciando una chiazza di terra ben visibile. L'erba, sebbene non particolarmente pregiata, è stata oggetto di un'azione che ha suscitato lo sdegno della comunità locale. La domanda che sorge spontanea è: cosa può spingere qualcuno a rubare dell'erba comune? Forse il desiderio di un giardino più verde o la semplice sfida di compiere un atto tanto bizzarro?
La storia, tuttavia, ha avuto un epilogo inaspettato. L'erba è stata restituita al suo posto, con la stessa cura con cui era stata rimossa. Ma non si tratta di un gesto di pentimento spontaneo. Un cittadino ha infatti assistito al furto e ha minacciato il ladro di rivelare il suo nome al sindaco se non avesse riportato l'erba al parco. "Decisamente il secondo, purtroppo", ha chiarito il sindaco Fiocco, riferendosi al ladro pentito. "Più che pentito, quasi costretto".
Nonostante l'assurdità della situazione, l'episodio ha portato un sorriso sulle labbra degli abitanti di Sant'Urbano. "Al di là dello sdegno per il gesto, se non altro ci siamo fatti una risata", ha concluso il sindaco. Questo evento, sebbene paradossale, offre uno spunto di riflessione sulla natura umana e sulle motivazioni che possono spingere a compiere atti apparentemente senza senso. È un promemoria di come, a volte, la realtà possa superare la fantasia.
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