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La corsa che ci svuota le tasche

Per i rincari ogni famiglia rodigina spenderà 360 euro in più all’anno. Rovigo 50esima per aumenti

La corsa che ci svuota le tasche

I prezzi accelerano. L’inflazione torna infatti a galoppare e se ne stanno rendendo conto i cittadini veneti e polesani che vedono il classico carrello della spesa diventare sempre più oneroso. A Rovigo nell’ultimo mese, (dati relativi a febbraio) l’inflazione annua è stata dell’1,4%, contro l’1,2% del mese precedente. In questo modo Rovigo è la 50esima città italiana per aumento dei prezzi. Ogni famiglia, per effetto di questi rincari, arriverà a pagare 360 euro in più all’anno.

Anche in questo caso si tratta di un ritocco rispetto all’analisi del mese precedente quando l’aumento annuo per famiglia era calcolato in 308 euro.

Nella graduatoria regionale, invece Rovigo si piazza all’ultimo posto per rincari. In testa Padova, (quarto posto nazionale) con una inflazione del 2,4% su base annua e un aumento per le famiglie di 617 euro all’anno.

E’ l’Unione nazionale consumatori a stilare la classifica completa di tutte le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base dei dati territoriali appena rilasciati dall’Istat.

In testa alla graduatoria c’è Bolzano, dove l’inflazione tendenziale, pari a +2,6%, pur essendo “solo” la terza più alta d’Italia dopo Siracusa (+2,8%) e Rimini (+2,7%), si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 753 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Rimini, che con +2,7%, l’inflazione più alta tra le città capoluogo di regione o con più di 150 mila abitanti, ha un incremento di spesa annuo pari a 734 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Siena che con +2,6% ha una spesa supplementare pari a 663 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Padova, che con un'inflazione del 2,4%, registra una stangata pari a 617 euro. Segue Siracusa (+2,8%, +600 euro), Bologna (+2,1% e +584 euro), al settimo posto Imperia (+2,6%) che in termini di costo della vita registra un rincaro di 582 euro, poi Piacenza ex aequo con Ferrara (+2,1%, +571 euro per entrambe). Chiude la top ten, Bergamo con +2% pari a +559 euro.

Sull’altro fronte della classifica, purtroppo non c'è più nessuna città in deflazione. La città più virtuosa d'Italia è Lodi, dove con +0,8%, l’inflazione più bassa d’Italia, si ha un aumento annuo di 210 euro. Al secondo posto Caserta, +1% e un maggior costo di 214 euro. Medaglia di bronzo per Catanzaro, +1,3% e +230 euro.

Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Aosta, Firenze e Forlì-Cesena, tutte e 3 con la seconda inflazione più bassa d'Italia, +0,9%, e un aumento del costo della vita pari, rispettivamente a 234, 235 e 245 euro. Al settimo posto Bari (+1,3%, +255 euro), poi Sassari (+1,3%, +262 euro) e Brindisi (+1,4%, +266 euro). Chiudono la top ten delle migliori, con 279 euro, Trapani (+1,3%) e Cremona (+1%).

In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un'inflazione annua a +2,1%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 597 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia (+1,9%, +450 euro) e al terzo posto Veneto ed Emilia Romagna, ex aequo con + 449 euro e un'inflazione pari, rispettivamente, a +1,8% e +1,7 per cento. La regione più risparmiosa è la Valle d'Aosta: +0,9% e +234 euro. In seconda posizione la Sardegna, in terza il Molise.

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